Raid francesi in Siria, parte la controffensiva anti Isis. Ma Renzi si sfila: “Evitiamo una seconda Libia”

La Francia bombarda l’Isis. Mentre gli Stati Uniti si muovono per promuovere una soluzione politica internazionale che coinvolga l’Iran e la Russia, Parigi rompe gli indugi e inizia i primi raid aerei in Siria, nella zona del Paese controllata dallo Stato Islamico. A darne notizia il quotidiano Le Monde che riferisce anche le parole del presidente Francois Hollande: “Queste azioni sono necessarie per la legittima difesa della Francia”. Gli obiettivi dei raid, seguiti alla decisione di estendere l’azione militare francese già in corso nel vicino Iraq, sono stati individuati negli ultimi 15 giorni. L’operazione contro “la minaccia terroristica” rappresentata dallo Stato islamico, si legge in una breve nota, è stata coordinata insieme ai partner nella regione. In azione sei aerei, fra cui cinque caccia Rafale, che hanno “completamente distrutto” un campo di addestramento a Deir al Zour, nella parte orientale della Siria. Ma l’intervento francese non convince tutti. E da New York è il premier Matteo Renzi il primo a mostrarsi scettico: “È importante evitare che si ripeta un Libia-bis. L’Italia non fa blitz ma collabora con la coalizione internazionale. Bisogna evitare che ci siano iniziative come quelle in Libia, dove all’intervento armato non ha fatto seguito una scommessa politica. Serve una strategia complessiva con il coinvolgimento di tutti e non iniziative spot”.

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