Cronaca

Raid a Idlib, uccisi 7 bambini che giocavano e 2 donne incinte. Ong: erano aerei russi

Almeno sette bambini e due donne incinte sono stati uccisi oggi in un raid aereo a Idlib in Siria: lo ha annunciato l’Osservatorio siriano sui diritti umani. Il raid ha avuto luogo nella città di Khan Sheikhun e, secondo quanto riferito dall’organizzazione non governativa, sarebbe stato compiuto da aerei da guerra russi. “Il raid ha avuto per obiettivo una strada sulla quale i bambini stavano giocando. Tre di loro erano della stessa famiglia e si erano recati in visita al nonno”, ha detto il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman, spiegando che le piccole vittime erano quattro bambine e tre bambini. La provincia di Idlib è controllata per la maggior parte dall’alleanza dei ribelli conosciuta come Esercito di Conquista. All’alleanza appartengono anche fazioni islamiste e jihadisti del Fronte Fateh al Sham, organizzazione inserita dagli Stati uniti nella lista delle “organizzazioni terroristiche”.

Intanto, per il giornale pro-regime, sarebbe una mera “operazione mediatica” l’appena avviata offensiva per strappare allo Stato Islamico la sua capitale di fatto Raqqa, guidata dalle milizie curdo-arabe delle Qds, o Forze Democratiche Siriane, con la copertura aerea della coalizione internazionale guidata dagli Usa: cosi’ il quotidiano di Damasco ‘al-Watan’, di proprieta’ privata ma rigorosamente filo-governativo, secondo cui l’iniziativa servirebbe ad “attirare l’attenzione dell’opinione pubblica americana sulla ‘guerra al terrorismo’”, e a “dimostrare la serieta’ dell’amministrazione in carica nel combattere il gruppo terroristico Daesh”, acronimo in lingua araba equivalente a Isis. Il giornale, citando non meglio specificate “fonti diplomatiche occidentali a Parigi”, sostiene che le Qds non sarebbero in grado di sconfiggere i jihadisti “nemmeno se fossero appoggiate” da Stati Uniti e Francia “con tutta la loro potenza”. Lo stesso “improvviso annuncio” dell’avanzata su Raqqa, risalente a ieri, ne dimostrerebbe l’effettiva inconsistenza, e sarebbe inteso a “occultare l’incapacita’” da parte di Washington di “realizzare progressi rapidi e sostanziali a Mosul, in collaborazione con le Forze Armate irachene”. La stessa tempistica, conclude ‘al-Watan’, sembrerebbe sospetta, e studiata per far coincidere l’iniziativa militare con le presidenziali statunitensi di domani, a maggior ragione tenuto conto degli “scandali riguardanti la candidata democratica Hillary Clinton”. (con fonte afp)

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