Naturalmente la superstizione non è l’unico motivo che ha portato a questo trend. Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese, ha spiegato che, accanto a qusto, c’è anche il fatto che il numero di donne in età fertile è in netto calo. Nel 2015 le possibili mamme tra 15 e 49 anni sono diminuite di 5 milioni rispetto all’anno precedente. La Cina si trova in una situazione demografica scomoda. Alla generazione del boom delle nascite, che lasciando la vita attiva, è seguita una generazione di figli unici imposti dalla politica ufficiale con uno squilibrio che ha effetti sulla tenuta del sistema previdenziale. Pechino dal 2013 ha cominciato ad allentare i vincoli di questa politica, dapprima permettendo alle coppie di cui almeno uno dei componenti fosse figlio unico, di avere un secondo bambino, poi – dal primo gennaio 2016 – a tutte le coppie di avere un secondo figlio. Ma, per apprezzare gli eventuali effetti di queste riforme, bisognerà ancora attendere a lungo.