Una sfida, un disco suonato e rivolto soprattutto ai fan, a chi ascolta le canzoni e compra la musica. Per Eros Ramazzotti tutto questo è “Perfetto”, il nuovo album in uscita il 12 maggio che arriva a più di due anni da “Noi”, che conquistò 5 dischi di platino. Anticipato dal singolo “Alla fine del mondo”, il disco contiene 14 brani realizzati tra Milano e Los Angeles e ha visto Ramazzotti collaborare con altri cantautori italiani nella scrittura delle canzoni: Mogol, Federico Zampaglione, Pacifico, Kaballà e Francesco Bianconi. “A me piacciono le sfide – ha detto Eros in conferenza stampa a Milano, con lui c’erano anche alcuni di questi autori – sino agli ultimi dischi ho lavorato con un solo autore, ho voluto sfidare un po’ questa sorte: qualcuno pensava che mettere insieme più autori avrebbe snaturato un disco, io ci credevo e ho iniziato a lavorare con Kaballà che lavora insieme a Bianconi per i testi. Poi ho scoperto Zampaglione che è fantastico. Mogol lo conoscete tutti, per l’Italia ha un valore storico, ci conosciamo da 30 anni ma è la prima volta che mi ha fatto un testo e sono molto orgoglioso di questo, anche mio papà. Pacifico l’ho conosciuto grazie a questo progetto ed è una gran persona. Ho trovato in loro una libertà e una bellezza di scrittura di cui avevo bisogno”.
Per questo disco Ramazzotti è tornato in qualche modo alle origini, con un suono più acustico: una scelta precisa e voluta, per un disco che rispecchia un periodo della vita e uno stato d’animo positivo. “Sono passati 20 anni e sono cambiati i tempi – ha detto gettando uno sguardo indietro nel tempo – è cambiato il modo di usufruire la musica, ma ho sempre avuto l’istinto di scrivere belle canzoni vestendole nel migliore dei modi. Per questo vado in America per fondere le due parti, le radici italiane con l’internazionalità dei suoni. È una ricerca che ho continuato a fare”. “La gente compra i tuoi dischi ma tu devi dare sempre il massimo. In tempo di crisi la gente fa fatica a tirare fuori i soldi e comprare un disco. Cerco di farlo per me ma soprattutto per chi compra il disco e ascolta le canzoni” ha precisato il cantautore. “Sono un ragazzo degli anni Settanta e ho una mentalità legata alla tradizione, che si è un po’ persa in generale. Anche per questo ho deciso di fare un disco suonato, non più con tutta questa elettronica, si sentono bei pezzi in radio ma freddi, piatti, un po’ tutti uguali. Non devo insegnare niente agli altri ma mi piace l’idea di tornare alle radici: a me piace far sentire la musica, l’impatto sonoro è fondamentale,la gente paga un biglietto ed è giusto che riceva quello che si aspetta” ha aggiunto Ramazzotti, spiegando che lo stesso concetto che ha guidato l’album sarà alla base del tour, che parte il 12 settembre da Rimini. “Il tour sarà molto curato, la musica per me è la cosa più importante, l’impatto sonoro deve essere forte, cercheremo di fare bene perché la gente si merita uno spettacolo all’altezza”.
In “Perfetto”, titolo auto ironico scelto perché è un modo di dire italiano ma usato in tante lingue, ci sono due canzoni che sono dedicate al tema della paternità: “Rosa nata ieri” e “Tra 20 anni”. “Parlano dell’esperienza di essere genitori in un mondo così particolare e purtroppo negativo sotto certi aspetti. La seconda è più riferita al rapporto con un figlio e con la sua crescita e il futuro. Spero che nel futuro, da qui a 20 anni, le cose cambino, nell’approccio del rapporto con un figlio”. Il disco, che sarà distribuito in 60 Paesi, è disponibile in tre versioni, quella classica in italiano, in spagnolo e una deluxe con entrambe le versioni dei brani. La copertina dell’album scattata da Toni Thorimbert vede il cantante impegnato in una citazione ironica del passo di Michael Jackson. Alcuni degli scatti del booklet e della campagna di lancio mondiale sono stati realizzati a Londra da Bryan Adams. Un artista che Eros ha detto di amare molto non escludendo, un po’ seriamente è un po’ scherzosamente, di poter fare con lui un duetto in futuro. “Mi ha colpito che il giorno dopo partiva per la Polonia a fare un tour, questa cosa di prendere e attaccare la spina: anche io potrei farlo a un certo punto” ha detto, con lo sguardo già rivolto ai progetti futuri.