E’ tempo di bilanci, e di decisioni, alla Juventus. La stagione non ha piu’ nulla da dire ai bianconeri, che si interrogano cosi’ sul futuro quando mancano ancora tre partite alla fine del campionato. Sul tavolo il nodo allenatore: il club ha smentito le voci sull’addio di Massimiliano Allegri, ma se e come finira’ la storia con l’allenatore livornese e’ ancora da scrivere. Soltanto l’atteso randez-vous con Andrea Agnelli, oggi impegnato in Lega, potra’ infatti fare chiarezza su un rapporto che secondo i bene informati non sarebbe piu’ saldo come un tempo. Le voci e le indiscrezioni si accavallano, in ogni caso sembra assodato che tra le parti i nodi da risolvere siano un po’ piu’ spessi rispetto alle generiche affermazioni fatte qualche giorno fa da Allegri: “Quando ci vedremo, analizzeremo cosa e’ andato in questa stagione e in cosa si poteva fare meglio, per avere una squadra come sempre pronta a puntare al successo in tutte le competizioni”.
Non sembra solo e tanto una questione economica – quest’anno lo stipendio di Allegri e’ di 7.5 milioni di euro – quanto di una rosa che deve essere rinnovata: non una rivoluzione, ma piu’ in profondita’ di quanto si ipotizzasse prima dell’eliminazione ai quarti di Champions. Arbitro dell’incontro tra Agnelli e Allegri, anche se a distanza, dovrebbe essere Cristiano Ronaldo, con il quale il presidente della Juve si e’ sicuramente confrontato per avere idee sulla migliore squadra da costruire. L’allenatore ex Milan e Cagliari ha ancora un anno di contratto e in caso di conferma il rinnovo sarebbe l’unica strada praticabile per non fargli vivere l’ultimo anno con le valigie in mano. All’orizzonte la suggestione Antonio Conte, con il quale il vicepresidente Nedved e il direttore sportivo Paratici, secondo indiscrezioni, avrebbero strappato un accordo di massima per i prossimi tre anni.
Un agreement verbale, in attesa di scardinare il piu’ grande ostacolo che si para sul viale del ritorno di Conte, cioe’ l’altra anima della dirigenza bianconera, quella di Agnelli. Il presidente non ha dimenticato l’addio di Conte a luglio, proprio quando subentro’ Allegri “credendo in una squadra in cui altri non credevano piu'”, parafrasando Agnelli, e portandola alla finale di Champions League, persa con il Barcellona. Normale per il presidente provare senso di riconoscenza verso Allegri, il piu’ grande freno all’addio al tecnico: sentimento ignorato dai tifosi che dopo cinque anni di vittorie, ma anche di calcio pragmatico e poco spettacolare, sognano il ritorno di Conte. Una strada difficile da percorrere al pari di quella che porterebbe a Guardiola, anche se per motivi diversi: in pole ci sarebbe invece l’argentino Pochettino, originario del torinese, fresco di impresa alla guida del Tottenham contro l’Ajax, successo che e’ valso la finale di Champions. “Le voci sul mercato non ci distraggono, siamo concentrati per la partita con la Roma – ha tagliato corto De Sciglio pochi minuti dopo la fine dell’allenamento -. Con la Roma sara’ comunque una partita importante anche a livello di prestigio e dovremo fare la nostra partita dal primo minuto. Siamo professionisti”.