Re nomina un nuovo principe, barba nera e laurea alla King Saud University

21 giugno 2017

Il re saudita Salman ha nominato per decreto reale il figlio Mohammed, 31 anni, nuovo principe ereditario, rimpiazzando così Mohammed bin Nayef. Secondo il decreto reale pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale Spa, il giovane Mohammed bin Salman è stato nominato anche vicepremier con le funzioni di ministro della Difesa. Il principe Mohammed bin Nayaf è stato anche rimosso dalle funzioni di vicepremier e ministro dell’Interno, secondo la decisione del re. Divenuto l’uomo forte del regno saudita, il giovane Mohamed bin Salman conferma così la sua ascesa folgorante. Con una reputazione di riformatore, il nuovo erede al trono comulava finora diversi portafogli: difesa, secondo vicepremier, consigliere speciale del re e presidente del Consiglio degli affari economici e dello sviluppo, organismo che guida la compagnia petrolifera Aramco, prima al mondo. La sua nomina come erede al trono è stata confermata da 31 dei 34 membri del Consiglio di fedeltà, secondo la televisione di stato El Ikhbariya. Questa istituzione ha il ruolo precipuo di designare il principe ereditario a maggioranza. E’ stato creato in seguito a una riforma nel 2006.

CHI E’ 

Nato il 31 agosto 1985, il giovane principe con la barba nera e un’incipiente calvizie, si dice lavori 16 ore al giorno e che la madre l’abbia allevato in maniera molto severa. Ha la reputazione di riformatore ed è stato incaricato, dopo l’arrivo al trono del padre a gennaio 2015, di responsabilità economiche e militari. Così ha scalzato l’ex principe ereditario Mohammed bin Nayaf, che ha anche perso il ministero dell’Interno, alla guida del quale è stato apprezzato dagli occidentali i quali l’hanno visto come un bastione contro i gruppi estremistici. Il nuovo principe ereditario cumula anche i posti di vicepremier, ministro della Difesa, consigliere speciale del re e, soprattutto, presidente del Consiglio degli affari economici e di sviluppo, organo che sovrintende all’Aramco. E’, insomma, colui che detiene la cassaforte della famiglia Saud. E’ riuscito ad avere “un potere e un’influenza straordinari in pochissimo tempo”, ha notato Frederic Wehrey dell’istituto Carnegie Endowment for International Peace a Washington. Come ministro della Difesa, Mohammed bin Salman ha sovrinteso alle operazioni militari lanciate in Yemen dal suo paese alla guida dal 2015 di una coalizione araba per combattere contro i ribelli sciiti Houthi, sostenuti dall’Iran. L’Arabia saudita ha assunto sotto re Salman una politica estera più aggressiva, come dimostra anche la crisi in corso con il vicino Qatar, accusato di sostenere il “terrorismo”. Mohammed bin Salman è laureato in diritto alla King Saud University, ha due figli e due figlie e non è un partigiano della poligamie, che è in vigore nel suo paese. A dicembre 2015 ha tenuto la sua prima conferenza stampa per annunciare la formazione di una “coalizione islamica contro il terrorismo” formata da 39 paesi determinati a combattere contro il jihadismo, in un momento in cui in Occidente l’Arabia saudita era criticata per il suo “lassismo”. La reputazione del giovane delfino è di essere “aggressivo e ambizioso”, ha dichiarato Bruce Rieder, ex ufficiale della Cia che dirige il Brookings Intelligence Project a Washington. Dal 2009 è consigliere specicale del padre, all’epoca governatore di Riad, per poi dirigere il gabinetto del principe ereditario quando questo ruolo fu assegnato all’attuale re. Ad aprile 2014 Mohammed bin Salman è diventato segretario di stato e membro del govenro, prima di essere nominato ministro della Difesa e capo del gabinetto reale il 23 gennaio 2015, nello stesso in cui il padre è succeduto a re Abdallah, morto a 90 anni.

LA DINASTIA

La dinastia Al-Saud ha dato il suo nome alla monarchia del golfo dell’Arabia Saudita Arabia guidata dai discendenti del fondatore Abdul Aziz bin Saud. Le origini degli Al-Saud risalgono al 1700, quando Saud bin Mohammad regnava come sceicco locale nel centro della penisola araba, luogo di nascita due secoli dopo dell’unico Paese al mondo che prende il suo nome da una famiglia. Il figlio Mohammad si alleò nel 1744 con un ardente religioso, Mohammad bin Abdul Wahhab, che promuoveva il ritorno a un Islam puro, da diffondere con la forza della spada. I discendenti di Mohammad persero il controllo del regno a opera delle forze ottomane nel 1818, ma sei anni dopo la famiglia Saud riprese la sua città natale nel deserto, Riad, per poi litigare sulla successione. Nel 1902, Abdul Aziz bin Saud espulse il clan rivale dei Rashid da Riad e cominciò a consolidare il suo potere. Abdul Aziz unificò i territori in una serie di guerre tribali. Prese il controllo della costa del Golfo nel 1913, cacciando Hussein, lo sceriffo hashemita della città santa dell’islam della Mecca e nel 1932 si proclamò re dell’Arabia saudita. Per rafforzare la sua autorità il re sposò le figlie dei capi tribali. Oggi la famiglia reale conta circa 25.000 membri, di cui circa 200 potenti principi. Nel 1938 nel regno ultraconservatore wahhabita fu scoperto il petrolio, che lo trasformò in uno dei Paesi più ricchi del mondo. Abdul Aziz ebbe 45 figli riconosciuti. Saud gli succedette dopo la morte del fondatore del regno il 9 novembre 1953. Faisal salì al trono il 2 novembre 1964 dopo che il fratellastro fu deposto con accuse di corruzione e incapacità. Saud morì in esilio nel 1969. Artefice della modernizzazione del regno, Faisal fu ucciso da un nipote a marzo 1975. Fu dichiarato che l’assassino aveva problemi psichici. Khaled, altro fratellastro, guidò il Paese fino alla sua morte nel 1982, quando diventò re Fahd, che nominò Abdullah, di due anni più giovane, principe della corona. Abdullah si occupò degli affari ordinari dopo che Fahd fu colpito ad ictus nel 1995. Il popolare principe salì al trono automaticamente dopo la morte del fratellastro, nonostante una legge del 1992 approvata da Fahd che apriva la successione ai nipoti di Abdul Aziz e non solo ai figli. Salman è salito al trono nel gennaio 2015, l’ultimo a salire al potere del gruppo di fratelli (il primo era Fahd) noto come “i sette Sudairi”, dal nome della madre Hassa bint Ahmed al-Sudairi.

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