Re saudita ordina: stop a “esercizio patria potestà” su donne. E ora libere di scegliere
Si tratta di una pratica islamica che assegna al maschio dominio su femmina. La circolare di Salman bin Abdul Aziz al Saud
Straordinario annuncio arriva dall’Arabia Saudita: il sovrano del Paese più conservatore dell’Islam, ha ordinato che sia posto fine all’esercizio di “patria potestà” applicato sulle donne: si tratta di una pratica legalizzata in gran parte del mondo islamico che vieta alle donne, e per tutta la vita, di organizzare la propria vita senza l’espresso consenso di un maschio che sia esso il padre, il marito, il fratello o persino da uno zio in caso di mancanza di parenti di primo grado di sesso maschile. Lo riferiscono media locali. Il sovrano “Salman bin Abdul Aziz al Saud – che Allah lo preservi -, ha ordinato di non chiedere più alle donne di presentare l’assenso di colui che esercita su di lei la patria potestà negli uffici pubblici” a condizione che non vi siano elementi ostativi contrari alla Shariya islamica”, recita il testo di una circolare inviata dal consiglio dei ministri a tutti gli uffici governativi come riporta l’agenzia di stampa ufficiale Was. In Arabia Saudita una donna non può uscire da solo di casa ne usare i mezzi pubblici se non è accompagnata da un “Muharem”; ovvero un membro a maschio della famiglia che spesso, in mancanza di un adulto, è una funzione affidata ai figli o ai fratelli piccoli. E per questo che la circolare del governo chiede anche a tutte le istituzioni scolastiche e governative di organizzarsi per “mettere a disposizione mezzi di trasporto per le lavoratrici donne”.