I prefinanziamenti del 10% del Recovery Fund post pandemico europeo (“Recovery and Resilience Facility, Rrf), che è previsto siano erogati al più presto nel quadro del piano di rilancio economico “Next Generation Eu”, dovrebbero essere erogati e arrivare agli Stati membri “entro la prima metà del 2021”. Ma prima che questo avvenga, “è necessario che siano completati tre diversi passaggi giuridici perché il Fondo Rrf diventi operativo” . Lo ha detto oggi a Bruxelles, durante la videoconferenza stampa quotidiana della Commissione europea, la portavoce per gli Affari economici e finanziari dell’Esecutivo comunitario, Marta Wieczorek.
“In primo luogo – ha spiegato -, deve essere approvata la base giuridica che consente alla Commissione di contrarre prestiti sui mercati: la decisione sulle ‘risorse proprie’ (ovvero l’aumento del tetto di impegni finanziari sottoscritti dagli Stati membri per il bilancio pluriennale Ue 2021-2027, ndr) deve essere adottata e ratificata dagli Stati membri”. “Allo stesso tempo – ha proseguito la portavoce -, i co-legislatori, Parlamento europeo e Consiglio Ue devono concludere con urgenza il negoziato per finalizzare l’atto di base per il Fondo”, ovvero il Regolamento Rrf. Infine, per poter beneficiare dell’anticipo dei finanziamenti del Fondo Rrf, “gli Stati membri dovranno aver presentato alla Commissione i loro ‘piani nazionali per la ripresa e la resilienza’, e i piani stessi dovranno essere stati approvati dalla Commissione”, ha precisato Wieczorek. “Tutte queste tappe – ha concluso la portavoce – ci portano alla possibilità di accordare i prefinanziamenti del 10% agli Stati membri e pensiamo a possibili esborsi nella prima metà del 2021”.