Recovery plan Ue, sì dell’Olanda se rende economie più competitive

Recovery plan Ue, sì dell’Olanda se rende economie più competitive
Stef Blok e Luigi Di Maio
24 giugno 2020

E’ stata “una discussione franca e costruttiva” quella che il ministro olandese degli Esteri Stef Blok ha avuto, oggi a Roma, sul Piano rilancio economico europeo con il collega italiano Luigi Di Maio e con il ministro agli Affari europei Vincenzo Amendola. Lo ha riferito lo stesso Blok ai giornalisti in una videoconferenza da Roma con la stampa italiana a Bruxelles, subito dopo l’incontro. “Ho chiarito che il governo olandese è sincero nel suo desiderio di trovare un modo per fare progressi” per un accordo sul “Recovery plan” europeo, ma questo, ha avvertito il ministro, “può riuscire solo se i paesi beneficiari saranno in grado di rendere le proprie economie competitive e le proprie finanze pubbliche sostenibili”.

“E’ importante che Giuseppe Conte”, il presidente del Consiglio italiano, “abbia organizzato gli Stati Generali per lanciare delle proposte di riforma”, ha aggiunto Blok, che detto di aver ha sottolineato con i suoi colleghi italiani “l’importanza delle ‘Raccomandazioni specifiche per paese’ che la Commissione europea emette ogni anno, e che costituiscono una buona base per qualsiasi pacchetto di ripresa. Qualsiasi pacchetto di ripresa deve portare – ha insistito – con un’insieme di misure a un’economia più competitiva e a finanze pubbliche più sostenibili”.”E’ intenzione del governo olandese raggiungere un accordo, ma non c’è garanzia di successo; perché abbia successo abbiamo bisogno di passi sostanziali”, ha puntualizzato il ministro olandese, ritornando all’importanza, per i paesi beneficiari, di attuare le “Raccomandazioni specifiche per paese”, che, ha ricordato, “contengono un’intera lista di azioni, incluso il risanamento di bilancio”, ma anche riforme “per l’istruzione, il sistema giuridico, il mercato del lavoro, ognuna con una sua tempistica diversa”.

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Blok ha confermato la posizione olandese contraria alle sovvenzioni europee, sostenendo che le emissioni di titoli di debito da parte della Commissione europea possono essere redistribuite agli Stati membri solo attraverso prestiti diretti. “Il Trattato europeo – ha affermato – è molto chiaro e non permette all’Ue di indebitarsi per finanziare la spesa corrente. E’ un modo di disciplinare l’esborso di denaro” da parte del bilancio comunitario. A chi obiettava che la logica dietro le sovvenzioni Ue ai paesi più colpiti, che sono anche quelli finanziariamente più fragili, è proprio quella di evitare che il debito di quegli stessi paesi aumenti fino a diventare insostenibile, Blok ha risposto che è per questo che il governo olandese insiste sulla la necessità di rendere le economie dei paesi beneficiari più competitive: “La sostenibilità del debito pubblico è in rapporto al Pil, e dipende anche dal tasso di crescita del Pil: per questo noi chiediamo anche che l’economia sia competitiva, perché vi sia più crescita”.

Blok ha sostanzialmente riconosciuto la validità dell’argomento della Commissione secondo cui il Piano di rilancio deve evitare che si allarghino le divergenze fra le economie degli Stati membri, mettendo a rischio l’integrità del mercato unico: “L’economia olandese – ha detto – sarà colpita moltissimo, perché è un’economia aperta, che vive di esportazioni e che quindi soffre se le altre economie Ue arretrano”. Infine, rispondendo a una domanda sulla proposta della Commissione di introdurre nuove “risorse proprie”, prelievi (come la web tax, una imposta societaria minima per le multinazionali o tasse ambientali) per finanziare direttamente il bilancio comunitario, il ministro olandese ha osservato: “E’ la base dell’economia il fatto che qualsiasi nuova tassa, alla fine, viene pagata dal consumatore. E’ per questo – ha concluso – che non siamo affatto entusiasti di avere delle nuove risorse proprie”. askanews

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