Un impressionante 15 a 1; è questo – contrariamente a ogni pronostico – lo score che ha fatto segnare sul tabellino il controverso caccia bombardiere di ultima generazione F-35 Lighting, nel corso dell’ultima edizione della Red Flag, la più importante esercitazione aerea militare in ambito Nato che si svolge, ogni anno, sulla base aerea di Nellis, nello Stato americano del Nevada. Si è trattato del debutto assoluto del caccia americano in esercitazioni di combattimento aria-aria.
Secondo quanto riporta la stampa di settore, il caccia della Lockeed-Martin – acquistato in diverse versioni anche dall’Aeronautica e dalla Marina militare italiane e al centro delle polemiche per gli elevati costi di produzione e sviluppo – ha sbaragliato la concorrenza negli scenari di combattimento e impiego operativo simulati, con una sola perdita ogni 15 registrate, in media, dai caccia “aggressori”. Aerei altrettanto performanti, come gli F-22 Raptor, gli F-16 Fighting Falcon, gli F-15 Eagle e gli F-18 Hornet. Punto di forza – secondo gli esperti – sarebbe l’avanzata avionica dell’F-35 dimostratasi nettamente superiore in tutte le fasi del volo. Inoltre, anche quando i piloti avevano esaurito le munizioni virtuali a disposizione, sono rimasti nel teatro d’esercitazione svolgendo un importante ruolo di supporto, riuscendo a reperire informazioni tattiche e ad acquisire gli obiettivi da condividere con gli altri aerei “alleati”. Di recente, la Lockeed-Martin è stata duramente attaccata dal neo presidente americano, Donald Trump che, proprio a causa dei costi eccessivi, ha annunciato di voler rivedere l’intero programma F-35. L’Italia ha scelto l’F-35 come sostituto per gli Amx e i Tornado dell’Aeronautica e gli Harrier della Marina, acquisendone una novantina di esemplari, i primi dei quali sono già stati consegnati. Il nostro Paese, inoltre, ospita a Cameri, in Piemonte, l’unico stabilimento extra-americano di assemblaggio e manutenzione di questo aereo.