Reddito di inclusione in Trentino, assegno e misure di welfare

Oltre 2.231.000 euro: a tanto ammontano, su base pluriennale, le risorse, di provenienza statale e in parte riferibili a fondi europei, con cui in Trentino sarà potenziato lo strumento nazionale denominato “Sostegno per l’Inclusione Attiva” (SIA), che a breve evolverà nel “Reddito di Inclusione”. Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha infatti approvato, e finanzierà, il progetto proposto dalla Provincia autonoma di Trento che comprende diverse azioni, che vanno dal potenziamento del sistema informatico all`assunzione di personale, dalla definizione di protocolli per la presa in carico dei beneficiari a percorsi di accompagnamento, dalla formazione degli operatori ad azioni di orientamento e consulenza in materia di accesso al mercato del lavoro. La Giunta provinciale, su proposta del vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, ha approvato lo schema di convenzione che regolerà i rapporti tra Ministero e Provincia. “Il contrasto alla povertà – spiega il vice presidente Olivi – si attua sostenendo il reddito ma anche garantendo servizi di inclusione sociale. In Trentino con l’assegno unico stiamo creando un sistema di protezione sociale che non ha eguali in Italia”.

Il “Sostegno per l’Inclusione Attiva” (SIA) è una misura nazionale di contrasto alla povertà. Dal primo gennaio 2018 il SIA – così come l’ASDI “Assegno di disoccupazione” – verrà sostituito dal “Reddito di Inclusione” (Rei). Il Reddito di Inclusione è una misura, anche questa nazionale, di contrasto alla povertà dal carattere universale, condizionata alla valutazione della condizione economica. Si compone di un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica, e di un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa indirizzato al superamento della condizione di povertà. E con l`obiettivo di attuare un welfare più forte, inclusivo e capace di generare mobilità sociale stimolando le persone, ad uscire, anche con l’aiuto pubblico, dalla condizione di bisogno, entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo anche l`Assegno Unico Provinciale (AUP). Lo strumento cambia radicalmente l`impostazione precedentemente in vigore perché avvia una fase universalistica che unifica le misure di contrasto alla povertà, di sostegno alle famiglie e di aiuto agli invalidi. Quanto spettante a titolo di SIA/Rei sarà tolto ai beneficiari da quanto spettante a titolo di AUP: in questo modo il diritto a percepire l’intervento statale “alleggerirà” l’onere a carico del bilancio provinciale. Il risparmio così generato sarà reimpiegato in ambito sociale, come concordato dal vicepresidente Olivi con le parti sociali nel corso della definizione del nuovo strumento provinciale.[irp]