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Referendum, i 4 scenari che potrebbero cambiare l’Italia dopo il voto di domenica

Quattro scenari che, sulla base dell’esito del referendum costituzionale, potrebbero cambiare l’Italia. Li ha tracciati il Financial Times sottolineando che se, come i sondaggi suggeriscono, il No dovesse vincere al voto di domenica, le conseguenze potrebbero essere profonde, dal momento che l’Italia, terza economia della zona Euro, “precipiterebbe in una fase di incertezza politica”.

SCENARIO 1: LA CORREZIONE TECNOCRATICA Se il referendum andasse in nodo diverso da quello auspicato da Renzi – scrive il Financial Times – è probabile che quest’ultimo onorerebbe la sua promessa di dimettersi da primo ministro in caso di sconfitta. A quel punto il presidente Sergio Mattarella avvierebbe trattative con i partiti politici del Paese e sceglierebbe un nuovo primo ministro a capo di un governo tecnico. Il suo mandato sarebbe quella di limitare eventuali ricadute di mercato dal voto, che potrebbero colpire le banche del Paese, e approvare la legge di bilancio 2017. Ma il nuovo governo potrebbe probabilmente anche essere incaricato di cambiare la legge elettorale del paese – una misura controversa che dà seggi in più al partito che vince la maggior parte dei voti – prima delle nuove elezioni dell’inizio del 2018. In caso contrario, il movimento populista dei Cinque Stelle – scrive ancora il Ft, potrebbe registrare grandi guadagni se dovesse vincere alle prossime elezioni generali. I nomi che circolano per un eventuale governo tecnico sono tutti membri del partito democratico, come Pier Carlo Padoan, attuale ministro dell’Economia e Dario Franceschini, ministro della Cultura oltre al presidente del Senato Piero Grasso.

SCENARIO 2: ELEZIONI-LAMPO Secondo il Financial Times se Renzi subisse una pesante sconfitta, l’Italia si metterebbe sulla rotta di elezioni rapide, che potrebbero aver luogo già a partire dall’inizio del prossimo anno. Il ritorno alle urne è stato il grido di battaglia dei partiti populisti che conducono l’opposizione alle riforme costituzionali, in particolare del Movimento Cinque Stelle e del partito anti-euro e anti-immigrati della Lega Nord. Se vincessero, tali richieste sarebbero estremamente difficili da spazzare via. Ma anche molti parlamentari nei ranghi del partito democratico preferirebbero avere nuove elezioni piuttosto che sostenere un governo provvisorio impopolare. Renzi – scrive ancora il quotidiano britannico – è il terzo premier italiano non eletto consecutivo – i suoi predecessori erano Mario Monti ed Enrico Letta – e un quarto episodio potrebbe infiammare ulteriormente l’opposizione populista. Tali elezioni sarebbero per definizione imprevedibili: potrebbero permettere a Renzi di mettere in scena una rapida rimonta, ma potrebbero anche inaugurare un governo guidato dai Cinque Stelle o portare al ritorno del centro-destra.

SCENARIO 3: ARRIVA RENZI 2.0 Renzi – si legge ancora sul Ft – potrebbe sempre ripensare la sua promessa, ribadita negli ultimi giorni della campagna, di lasciare il suo incarico se dovesse essere sconfitto. Malgrado le sue affermazioni di non voler far parte di qualsiasi vecchio schema, se il risultato del referendum fosse di misura, potrebbe ancora ricevere l’incarico da Mattarella per formare un nuovo governo. Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, ha sollecitato un tale esito in un vertice alla Casa Bianca nel mese di ottobre, quando ha affermato che gli sarebbe piaciuto vedere Renzi ancora in giro a prescindere dal risultato. Il primo ministro italiano potrebbe esserne tentato: parla spesso del desiderio di organizzare il vertice del G7 in Sicilia il prossimo maggio e le celebrazioni del 60 ° anniversario del Trattato di fondazione della UE a Roma nel mese di marzo. Ma tale schema ha i suoi svantaggi. Le opposizioni accuserebbero Renzi di ignorare la volontà del popolo, danneggiando così le sue possibilità di rimonta. Il mandato sarebbe simile a un governo tecnico: un compito ingrato per un riformista ambizioso come Renzi. Ma – si chiede james Politi del Ft che ha siglato l’articolo – manterrebbe la parola se il dovere chiamasse?

SCENARIO 4: RENZI TRIONFA I sondaggi finali potrebbero essere sbagliati. E Renzi potrebbe avere ragione nello scommettere di poter conquistare gli elettori indecisi negli ultimi giorni della campagna referendaria. In entrambi i casi, ci sarebbe ancora una buona possibilità di una vittoria a sorpresa per il primo ministro. Ma questo – conclude il Financial Times – non implicherebbe la fine dei rischi politici. L’obiettivo principale di Renzi sarebbe quello di rafforzare la sua maggioranza nelle elezioni del 2018, piuttosto che portare avanti nuove grandi riforme economiche. Il primo ministro potrebbe anche avere a che fare con tutti i problemi del settore bancario che scatterebbero indipendentemente da una vittoria del Sì. Molto probabilmente, cercherebbe di negoziare un accordo per cambiare la legge elettorale, in collaborazione con Forza Italia di Silvio Berlusconi, per limitare il potere dei Cinque Stelle se dovessero vincere al nuovo voto.

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redazione