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Chiamati alle urne 47 milioni di elettori. L’affluenza e gli indecisi le incognite

Gli italiani sono chiamati a votare per il referendum costituzionale. Si vota dalle 7 alle 23, subito dopo inizierà lo scrutinio delle schede. I documenti di identità da presentare al momento del voto sono quelli ricompresi in una delle tre seguenti categorie: a) carta d’identità o altro documento d’identificazione munito di fotografia, anche se scaduto, rilasciato dalla pubblica amministrazione; b) tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare; c) tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia. La tessera elettorale si rinnova presso l’ufficio elettorale del comune di residenza; tale ufficio resterà comunque aperto per tutta la durata delle operazioni di votazione, e quindi dalle ore 7 alle ore 23. La legge prevede che possano votare in Italia fuori del comune di residenza solo alcune categorie di elettori, come quelli ricoverati in ospedali e case di cura, militari, naviganti e tutti coloro che prestano servizio al seggio, e cioè i componenti dell’Ufficio elettorale di sezione, le Forze dell’ordine e i rappresentanti di partito e di comitato promotore del referendum, designati dai partiti e dai comitati stessi.

Possono essere accompagnati all’interno della cabina elettorale solo gli elettori diversamente abili che siano fisicamente impediti nell’espressione autonoma del voto, e cioè i ciechi, gli amputati delle mani, e gli affetti da paralisi o da altro impedimento fisico di analoga gravità. Ciò premesso, sono ammessi al voto assistito presso il seggio gli elettori che, presentando apposita certificazione sanitaria, abbiano ottenuto, da parte del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, l’inserimento sulla propria tessera elettorale dell’annotazione del diritto al voto assistito mediante apposizione del codice (AVD). Sono chiamati alle urne 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne. Ieri alle 16 sono stati regolarmente insediati i seggi elettorali, autenticate le schede, timbrate, e messa definitivamente a punto la macchina organizzativa. Seggi insediati anche a Castelnuovo di Porto, dove, sempre ieri, sono arrivate le schede di chi ha votato dall’estero. Gli elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all’estero sono 3.995.042, di cui 2.077.455 maschi e 1.917.587 femmine. Gli sfollati di Norcia voteranno in una tensostruttura: sono stati infatti allestiti all’interno di una tensostruttura piazzata nel campo sportivo a ridosso dell’ospedale, i quattro seggi dove domani potranno votare le diverse decine di cittadini di Norcia che non si sono volute allontanare dalla loro città dopo la scossa del 30 ottobre scorso.

Nella tensostruttura, oltre alle urne con i divisori, ci sono anche gli alloggiamenti per le forze di polizia. A Cascia i cinque seggi destinati agli elettori del posto sono stati concentrati nella vicina Roccaporena, in una struttura in cemento armato di proprietà della diocesi. Preci ha il suo unico seggio in una struttura in legno di proprietà di un’associazione non profit. Potranno votare nei comuni dove sono stati temporaneamente alloggiati dopo il sisma, infine, i 450 terremotati che risiedono a Perugia, Terni, Magione e Corciano. Tra i seggi che suscitano curiosità ce n’è uno che si trova a Onzo, comune di 8 km quadrati e 219 abitanti a 500 metri sul livello del mare di Savona: non solo è ‘ornato’ da una installazione del celebre artista tedesco Rainer Kriester ma tutte le persone addette alle operazioni di voto – presidente, segretario e scrutatori – sono donne. Quanto al corpo elettorale, il comune con quello meno numeroso è quello di Moncenisio, in provincia di Torino, con 29 elettori, di cui 14 uomini e 15 donne; il comune con più elettori è invece Roma, con 2.092.633, di cui: 974.896 uomini e 1.117.737 donne. Roma è il anche il comune dove è più alto il numero dei diciottenni, 12.711, che potranno votare per la prima volta. Su 7.998 comuni in Italia, infine, sono 387 quelli in cui vota un solo elettore diciottenne e 349 i comuni con nessun diciottenne.

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redazione