Il No al referendum costituzionale è al 54 per cento, in vantaggio di otto punti rispetto al Sì. E’ il risultato di un sondaggio di opinione pubblicato oggi dal Corriere della sera, realizzato da Ipsos Pa il 20 ottobre con metodo Cati e basato su un campione di 1002 intervistati. Secondo questa rilevazione demografica, che si basa su domanda secca, (“voterebbe sì o no se si votasse oggi?”), i contrari alla riforma promossa dal governo Renzi sono cresciuti progressivamente da gennaio a oggi.
Il 28 gennaio scorso, infatti, i sì erano al 57% e i no al 43, il 13 luglio il vantaggio del sì si era ridotto a 51 contro 49, il 30 settembre Ipsos aveva rilevato un sorpasso, 52 a 48% a favore del No. Questo per quanto riguarda chi dice di voler andare a votare e di avere già un orientamento. Tra gli altri dati pubblicati dal quotidiano, le percentuali di astenuti e indecisi. Sul totale degli elettori, al momento dichiara che non voterebbe il 42,3% del campione sondato, mentre è indeciso l’8,5%. Il Sì è più forte fra i laureati (33%), l’astensione convince largamente i cittadini con la licenza elementare (51%). Quanto alle fasce d’età, le percentuali, sempre sul totale dei cittadini oggetto del sondaggio, quindi non solo fra quanti hanno deciso di partecipare effettivamente al voto, delineano una netta divisione generazionale. Il Sì prevale solo fra gli over 65, raccogliendo il consenso del 27% degli elettori contro il 24 (8% indecisi, 41 dichiara il non voto). Nella fascia 18-34 anni ad oggi vince il No con il 25% contro il 19 (7% indecisi, 49% astensionisti); fra 34 e 49 anni il vantaggio del No sul totale dei sondati si attesta sul 29% contro il 20 (7% indecisi, 44% astensionisti); infine tra i 50 e i 64 anni ancora il No in vantaggio, con 27 elettori su 100 contro 22 per il Sì. In questa categoria primato degli indecisi (10%), astensioni al 41%.