Referendum, la doppia strategia dei Cinquestelle e l’allarme del Pd al Meridione

RIFORME COSTITUZIONALI Anche per mobilitare persone sul territorio e’ nato ‘Basta un SI’ndaco’, con l’adesione di 800 primi cittadini a sostegno della riforma

boschi-300

M5s aspettera’ novembre per scendere in campo sul referendum. Farlo prima e’ considerato autolesionistico, meglio che sia Renzi a sovraesporsi ora, e’ la linea che e’ stata decisa dai vertici. Ma oggi i grillini hanno messo a punto la strategia anche su chi dovra’ spendersi sulla battaglia contro il ddl Boschi. L’ala dura del movimento si dedichera’ alle piazze. Ci sara’ anche una campagna sui social e i deputati gireranno (con Grillo) sui treni regionali. In prima linea ci sara’ soprattutto Di Battista che replichera’ il modello ‘coast to coast’ lanciato in estate. Di Maio, invece, giochera’ un’altra partita. Andra’ a parlare con chi ha deciso di votare si’, per spiegare non solo i motivi del no, criticando il ddl Boschi, ma soprattutto per rassicurare che un eventuale fallimento delle riforme di Renzi non porterebbe ad un disastro o a un salto nel buio. Un ‘tour’ quindi in versione ‘istituzionale’. Attraverso incontri con imprenditori e ambasciatori. M5s schiera quindi il vice presidente della Camera per convincere gli indecisi ma anche per avvicinare quei ‘poteri forti’ che, questo il convincimento nei grillini, sono coloro che sostengono il premier. Renzi oggi e’ stato di nuovo al Sud: prima tappa Napoli, la seconda Bari per l’assemblea dell’Anci.

Il premier e’ ottimista sull’esito del 4 dicembre ma “dateci una mano comunque vada”, ha detto ai sindaci, “penso che l’Italia sia un Paese con un futuro straordinario, occorre riportare fiducia contro il complottismo”. Il Pd tuttavia e’ preoccupato proprio per l’andamento dei sondaggi nel Meridione. In alcune regioni, spiegano fonti parlamentari dem, stentano a nascere comitati per il si’. Ecco perche’ l’invito rivolto ai parlamentari del Sud e’ quello di scendere in campo, di andare in prima linea. Il timore poi e’ che alcuni presidenti di regione partecipino attivamente alla campagna per il no (Emiliano, spiegano dalla minoranza dem, dovrebbe partecipare ad alcune iniziative). Anche per mobilitare persone sul territorio e’ nato ‘Basta un SI’ndaco’, con l’adesione di 800 primi cittadini a sostegno della riforma. Oggi il sito ‘Basta un si’ ha pubblicato il raffronto tra il ddl Boschi e il programma elettorale presentato dal partito guidato nel 2013 da Bersani per mettere in evidenze tutte le analogie. “30 anni di promesse, ora finalmente tagli”, dice il sottosegretario Lotti. Scendono in campo nel frattempo anche le agenzie di rating. “Il no al referendum puo’ creare problemi”, hanno indicato gli analisti di Moody’s. Nel Pd, invece, e’ stallo sulla partita legata alla legge elettorale. La settimana prossima dovrebbe riunirsi la Commissione istituita per cercare un’unita’ sulle modifiche al sistema di voto ma la minoranza dem si sfila. “Si e’ sprecato troppo tempo”, taglia corto il senatore Fornaro.