Politica

Referendum, nasce coordinamento No del centrodestra. Romani (FI): “Sarà campagna dura”

Nasce il Coordinamento dei parlamentari del centrodestra per il No al referendum sulle riforme costituzionali. E’ questo l’esito della riunione che si è svolta oggi a Palazzo Madama. Il Coordinamento si affiancherà dunque ai Comitati per il No che già esistono. “L’obiettivo è quello di avviare una azione politico-parlamentare, oltre ad una azione in sinergia con la campagna nel Paese, di contrarietà a questa riforma che non è utile ai cittadini e crea solo ulteriori problemi – ha esordito la capogruppo dei senatori Cor, Cinzia Bonfrisco – ci prefiggiamo di riunire la storica presenza del centrodestra in Parlamento per ridare voce ai tanti cittadini che non si sentono più rappresentati da questa riforma”. “Aiuteremo a comprendere e convinceremo i cittadini che votando No al referendum sulle riforme, si manderà a casa anche il signor Renzi, la signora Boschi e tutti quanti si indignano del fatto che c’è chi si oppone alle riforme” ha aggiunto Gian Marco Centinaio della Lega Nord.

Il Coordinamento, che si raccorderà con un’analoga iniziativa dei colleghi della Camera, è guidato da Cinzia Bonfrisco (Cor), Paolo Romani (Fi), Roberto Calderoli (Lega NOrd), Mario Mauro (PpI), Gaetano Quagliariello (Idea-Gal), Laura Bignami (Misto). “Quella del governo Renzi non è la riforma dei padri costituenti ma la riforma dei padri prepotenti – ha sottolineato dal canto suo Mario Mauro dei Popolari per l’Italia – speriamo che la vittoria del No faccia chiarezza su una situazione che crea confusione senza fine”. “La campagna per il No sarà forte e dura” ha rimarcato Romani, mentre Gaetano Quagliariello ha voluto ricordare come al Coordinamento “hanno preso parte anche senatori provenienti da esperienze differenti dal centrodestra ma che hanno deciso di contribuire a un obiettivo comune, quello di rafforzare la democrazia attraverso il No al referendum”.

“Dal confronto – si legge in una nota – è emersa l’unanime preoccupazione circa gli effetti deleteri che la riforma costituzionale Renzi-Boschi, l’Italicum e il loro combinato disposto produrrebbero sul funzionamento della nostra democrazia, e si è stabilito di promuovere una proposta congiunta per un nuovo e diverso sistema di voto che consenta di coniugare le ragioni della rappresentanza con quelle dell’efficienza e della stabilità di governo. Si è deciso inoltre di accompagnare la campagna per il No con una proposta di riduzione del numero dei parlamentari e semplificazione dell’iter legislativo che renderebbe il percorso di approvazione delle leggi molto più rapido, chiaro e veloce di quanto non accada con una riforma contorta che ha complicato invece di semplificare. Una volta sgomberato il campo dal pasticcio targato Renzi-Boschi, questa proposta potrà essere approvata velocemente, anche con la convergenza di altre forze politiche”.

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