Referendum, Onida: con rinvio a Consulta sospensione è possibile. Magistratura democratica si esprime per il NO

POLITICA E GIUSTIZIA Per l’ex presidente della Corte costituzionale “il problema è sulla omogeneità del quesito”

cortecostituzionale

Nel caso in cui il Tribunale di Milano dovesse decidere per la remissione alla Corte costituzionale del ricorso presentato dal suo ex presidente Valerio Onida sul referendum costituzionale del 4 dicembre “ci potrebbe essere un problema di sospensione e eventualmente i poteri li avrebbe la Corte costituzionale”. Lo ha detto lo stesso costituzionalista Onida, secondo il quale al giudice ordinario “non si è chiesto e non si poteva chiedere di sospendere il referendum. La richiesta è di demandare alla Corte costituzionale il problema se sia o non sia illegittima costituzionalmente la legge del referendum laddove non prevede di articolare i quesiti quando l’oggetto della legge è disomogeneo. Aspettiamo la decisione del giudice” ha aggiunto Onida.

“La parola è al giudice che deve decidere, non facciamo troppe elucubrazioni sul dopo. Il problema è sulla omogeneità del quesito. Abbiamo sostenuto che questo quesito è disomogeneo perché costringe a un unico sì e a un unico no su una pluralità di oggetti disomogenei. Abbiamo chiesto che il giudice in via di urgenza sollevi davanti alla Corte costituzionale il problema del quesito disomogeneo e adesso aspettiamo” ha ribadito l’ex presidente della Consulta. Intanto, Magistratura democratica si sia espressa per il ‘No’ al referendum costituzionale. E’ “legittimo, non lo giudico”, ha detto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini. “Non giudico, è una libera espressione della volontà e della linea di questa associazione” ha spiegato Legnini. “Ci mancherebbe altro che non sia legittimo” da parte loro esprimersi in occasione di un referendum: “la Costituzione – ha ricordato – tutela pienamente la libertà di espressione e di pensiero”. “Un’altra cosa – ha aggiunto – è il modo con cui si fa la campagna elettorale, ma su questo mi sono espresso in tempi non sospetti e non voglio ripetermi. Oggi sono qui a parlare del tema delle disuguaglianze e del nuovo ruolo del magistrato in una società che cambia. A questo mi attengo”.