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Referendum, Parisi spiazza gli azzurri e lancia assemblea costituente. Gelo tra i big di Forza Italia

L’ipotesi di una “assemblea Costituente” per “battere la propaganda renziana del ‘o Si’ o caos'”. Con una lettera a ‘Repubblica’ Stefano Parisi, l’ex candidato a sindaco di Milano a cui Silvio Berlusconi ha affidato la ‘due diligence’ di Fi, torna a sostenere le ragioni del no al referendum costituzionale. Ma prova anche a cambiare l’impostazione della campagna di buona parte del centrodestra, e di molti azzurri in particolare. Ossia, l’idea che la consultazione, e la bocciatura del ddl Boschi, siano soprattutto un modo per dare la spallata a Renzi. “Chi e’ per il No e ha uno spirito riformatore – spiega l’ex manager di Fastweb – deve indicare una prospettiva e determinare un campo di ragionevolezza e responsabilita’ per il dopo referendum”. Parisi cerca di sgombrare il campo da una delle accuse che la vecchia guardia azzurra continua a rivolgergli, quella di ‘inciucismo’ verso Matteo Renzi. “L’assemblea costituente – spiega – non ha nulla a che vedere con le larghe intese, che sono la causa del nostro gigantesco debito pubblico. Anzi, e’ l’esatto contrario, proprio per avere Governi con una maggioranza chiara, non rabberciata di giorno in giorno con lo scempio dei transfughi, con migrazioni opache che certo non aiutano l’immagine di una politica ormai logorata nell’opinione pubblica, e’ necessario separare il luogo delle riforme costituzionali da quello dell’attivita’ legislativa”.

Parole che non bastano a rassicurare i big di Forza Italia che accolgono con freddezza il nuovo intervento di Parisi. L’idea dell’assemblea costituente, infatti, non convince. “Non e’ percorribile”, dice Altero Matteoli. E anche Maurizio Gasparri sostiene che sebbene la proposta sia “saggia” non vi sono i tempi per realizzarla. Una maggiore apertura arriva invece dal centro, dal leader di Idea, Gaetano Quagliariello, che ipotizza l’istituzione di una costituente “insieme a nuove elezioni politiche” dopo la vittoria del no. Reazione non positiva anche da Raffaele Fitto dei Conservatori e riformisti, secondo il quale nella posizione di Parisi si celano ancora “zone d’ombra”. Ma e’ dentro Forza Italia che l’ex candidato sindaco di Milano suscita la maggiore freddezza. Sullo sfondo, resta infatti il timore che il suo compito sia quello di prendersi il potere nel partito con buona pace della vecchia guardia. Sensazione che Daniela Santanché, di fatto, esplicita. “Apprezziamo – dichiara – il fatto che Stefano Parisi abbia chiarito che l’idea dell’assemblea costituente non prefigura inciuci o larghe intese, ma i nodi che avevamo evidenziato negli scorsi giorni sono ancora tutti ben stretti. A iniziare da quello della leadership: non e’ piu’ tempo per autoproclamazioni”.

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redazione