Nella campagna elettorale per il referendum del 4 dicembre irrompe anche l’ipotesi di cyber propaganda a favore del Movimento 5 stelle e contro il Pd e il governo. Il Partito democratico, sulla scorta delle notizie rilanciate oggi da un quotidiano, presenta due interrogazioni al governo, una al Senato l’altra alla Camera, per sapere se “fa capo al M5S una macchina del fango che ha il compito di diffondere notizie false e diffamatorie contro il governo e le istituzioni”.
L’interrogazione ad Angelino Alfano presentata a Palazzo Madama e’ firmata da Francesca Puglisi e da Andrea Marcucci, ma a Montecitorio anche il deputato Emanuele Fiano interviene nella questione per sapere se “esiste una struttura che lavora nel web con il compito di diffamare con notizie false il Pd e le istituzioni della Repubblica” e “se vero, da chi e’ controllata e in che modo e’ organizzata”. Per il deputato Dem Ernesto Carbone le notizie de La Stampa meritano un approfondimento. “Cyber account, calunnie, diffamazioni, vilipendio, algoritmi, hacker russi filo M5s. No, non e’ un film di fantapolitica, ma la politica inquinata messa in campo dalla Casaleggio associati ai danni dei tanti militanti onesti che hanno creduto nella buonafede di un movimento che si definiva spontaneo”, commenta in una nota il componente della segreteria del Pd. “Cos’hanno a che vedere i profili gestiti dalla Casaleggio associati con hacker russi? Qual e’ il disegno che hanno in mente Grillo e Casaleggio ai danni della politica italiana e del nostro Paese? Chi c’e’ – insiste – dietro la struttura che gestisce l’account chiave di Beatrice di Maio, non un troll qualunque ma un vero e proprio sistema di connessioni che alimenta un business pubblicitario importante?”. Carbone lancia infine un appello: “Grillo, Casaleggio, Di Maio, Di Battista, raccontateci la verita’. Per una volta professate quell’onesta’ di cui vi riempite la bocca. Se volete anche tramite il vostro famoso account. L’ultimo guadagno non ve lo nega nessuno”.