di Maurizio Balistreri
Domenica la polizia ha scatenato un’ondata di sdegno con un raid senza precedenti alla sede del sindacato e il fermo di due giornalisti. Ieri le autorità hanno messo agli arresti per 15 giorni Amr Badr e Mahmud el-Sakka, accusati di aver incitato alla protesta. La procura ha detto che i due sono indagati nell’ambito di un’inchiesta che comprende anche il reato di golpe. Badr dirige il sito d’opposizione Babawet Yanayer, per il quale lavora anche Sakka, e il cui nome, Cancello di gennaio, allude alla rivolta di gennaio 2011 che portò alla deposizione del presidente Hosni Mubarak. Gli attivisti per i diritti umani accusano il presidente Abdel Fattah al-Sisi (foto) di guidare un regime estremamente autoritario che ha soppresso ogni tipo di opposizione dopo la deposizione del presidente islamista Mohamed Morsi nel 2013. “Quest’anno festeggiamo la giornata mondiale della libertà di stampa con l’Egitto in discesa in tutte le classifiche mondiali” ha detto il presidente del sindacato Yahiya Kallash prima dell’assemblea straordinaria di ieri. “Invece di vedere il governo prendere misure concrete per superare questa situazione, assistiamo con sorpresa all’escalation della guerra contro i giornalisti e il giornalismo”. Kallash ha denunciato “perquisizioni senza precedenti degli uffici dei fonrintori di informazioni” e la pratica della “censura prima della pubblicazione”.