La destra gollista di Les Republicains vince il primo turno delle elezioni regionali in Francia, un voto segnato da un astensionismo record, di poco superiore al 66% degli aventi diritto. Non sfonda, e ottiene un risultato inferiore alle attese, l’estrema destra di Rassemblement National, guidata da Marine Le Pen. Molto deludente, ma sostanzialmente previsto, il consenso ottenuto da La Republique En Marche: il partito del presidente Emmanuel Macron si è fermato al 10% delle preferenze, quanto basta per partecipare al secondo turno elettorale. Di certo il dato più importante di questa tornata elettorale è rappresentato dalla forte astensione dei francesi. Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha definito “preoccupante” la decisione dei suoi connazionali di disertare il voto: un’assenza dai seggi che solo in minima parte può giustificarsi con i numerosi disservizi segnalati durante le operazioni di voto, con urne aperte in ritardo, carenza di schede elettorali, difficoltà di reperire scrutatori e chiusure in anticipo rispetto all’orario previsto.
A livello nazionale, i Les Republicains hanno ottenuto il 27% delle preferenze, davanti al partito di Marine Le Pen (RN), che si è fermato al 19,3%. I socialisti e i loro alleati hanno ricevuto il 17,6% dei voti, precedendo di oltre cinque punti percentuali il gruppo con i Verdi (12,5%). Subito dietro, il partito di Macron, che con gli alleati ha ottenuto l’11,2%, e staccata, la lista con La France Insoumise (4,2%). Marine Le Pen ha riconosciuto il risultato sotto le aspettative ed ha invitato tutti i suoi sostenitori a ottenere una “riscossa al secondo turno”, previsto il 27 giugno. Da parte sua, Stanislas Guerini, presidente esecutivo di En Marche, ha assicurato che il partito di Macron “si assumerà le sue responsabilità” per fare in modo che, al secondo turno, la destra estrema non conquisti neppure una regione.