La Liguria è l’unica regione, tra le sette che andranno al voto in autunno, dove si dovrebbe rinnovare in scala locale l’alleanza di governo tra Pd e M5s. A dare il via libera all’intesa erano stati, nel marzo scorso, gli stessi iscritti del M5s sulla piattaforma Rousseau, ma finora non è stato ancora deciso chi sarà il candidato che sfiderà il governatore uscente, Giovanni Toti, sostenuto da tutto il centrodestra. In pole position resta il nome del giornalista del Fatto Quotidiano, Ferruccio Sansa, proposto dal M5s e appoggiato anche dai partiti della sinistra riuniti nel cosiddetto “Campo Progressista”. Quando la trattativa sembrava ormai conclusa, con l’ok anche da parte della direzione nazionale del Pd, è arrivato però lo stop della segreteria regionale dei dem, che rischia di fare saltare il banco.
Secondo i vertici locali del Pd, Sansa, che non lesinò critiche al centrosinistra quando governava la Liguria ed in passato si era detto contrario a opere infrastrutturali strategiche per i dem come la Gronda e il Terzo Valico, non raccoglierebbe abbastanza consensi tra la base del partito. Tra i nomi circolati nelle ultime settimane, anche quello dell’avvocato Ariel Dello Strologo, presidente della comunità ebraica genovese ed ex presidente del Porto Antico di Genova, che era stato lanciato dal Pd ma su cui aveva messo subito il veto il M5s, e quello dell’ex presidente della Facoltà di Ingegneria di Genova, Aristide Massardo, considerato però troppo “debole”. Ad approfittare di questa situazione di stallo nelle trattative tra Pd ed M5s, potrebbe essere proprio il governatore uscente Giovanni Toti, che è dato in vantaggio da tutti i sondaggi grazie soprattutto ai tempi record in cui è stato ricostruito il Ponte Morandi attraverso il cosiddetto Modello Genova, ed ha incassato anche il sostegno di Forza Italia dopo l’addio non certo indolore al partito e la fondazione del suo movimento politico Cambiamo.