Vittorio Sgarbi sarà candidato a governatore della Sicilia. Mancava solo il critico d’arte nel guazzabuglio isolano in vista delle Regionali del 5 novembre. L’ex sottosegretario ai Beni culturali, ha già preso la residenza a Calascibetta, in provincia di Enna. In sostanza, fa sul serio. Due assessori li ha già: l’ex poliziotto del Sisde, Bruno Contrada, e l’ex generale dei Carabinieri Mario Mori. Sgarbi ripartirà da Totò Cuffaro (“non mi vergogno di Cuffaro perché lo ritengo una vittima”). E, spiega, che “la mia candidatura riparte dalla sua vicenda umana e politica per ribadire che è possibile un progetto di riscatto culturale in nome della verità e contro ogni impostura, giudiziaria e politica”. Intanto, in Sicilia, sono sempre più delineati perimetri e candidature. Nel centrosinistra, le fitte nubi delle ultime settimane, iniziano a diradarsi. Rosario Crocetta rinuncerà alla candidatura e alle primarie. Il governatore uscente ne ha già parlato con Matteo Renzi. Ma l’incontro al Nazareno, sembra essere stato molto proficuo per il governatore uscente pronto a scendere in campo anche per le Politiche (“Non mi vedo senatore, meglio deputato). Comunque le liste Megafono saranno presentate sia al Senato che alla Camera. Il patto è fatto. Sosterrà anche la candidatura del Pd di Fabrizio Micari, ma imposta da Leoluca Orlando. Un patto che rende più solo Angelino Alfano che finora non ha ufficializzato né candidato, né alleanze. E che si certo si ritrova una guerra all’interno di Ap con buona parte degli esponenti pronti a tornare nel centrodestra. Anche a sinistra, le idee sono più chiare. Su questo fronte oramai è scontata la candidatura di Claudio Fava (“Considero questa campagna elettorale un mio dovere). Sulla candidatura alla presidenza della Regione Siciliana del vicepresidente della commissione Antimafia, si sono compattate le forze di sinistra: da Mdp a Sinistra italiana fino ai Verdi. Rifondazione comunista, finora s’è tirata fuori. Il M5s va avanti solitario con Giancarlo Cancelleri. Compatto su Nello Musumeci, è il centrodestra che diversi sondaggi lo danno favorito. Di certo sarà una competizione per la quale nulla sarà scontato. E, a prescindere del vincitore, per la Sicilia sarà comunque una svolta.