“Con un semplice colpo di penna si vogliono cancellare quasi 70 anni di storia. Siamo all’offensiva finale di un attacco mirato e concentrico contro il regionalismo. Per quello che ci riguarda, la nostra opposizione sarà ferma e determinata”. Lo afferma il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, in merito al disegno di legge costituzionale di riforma del Senato della Repubblica, approvato dal Consiglio dei ministri e che al comma 13 dell’articolo 33 è espressamente previsto che ‘le disposizioni della presente legge costituzionale si applicano anche alle Regioni a Statuto speciale ed alle Province autonome di Trento e di Bolzano sino all’adeguamento dei rispettivi statuti’”. La questione è più che delicata e dovrà essere affrontata espressamente sul piano politico. “La norma – continua Ardizzone – non si presta ad alcuna dubbia interpretazione. Per questo motivo, ne discuteremo con gli altri presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale nel corso di una riunione già convocata a Palermo per venerdì 4 aprile”.
Nel corso di un incontro tra Ardizzone e i giornalisti, s’è anche parlato dell’estromissione dalla Giunta da parte del governatore Crocetta dell’assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti. “Se non fosse stato per la pazienza dell’assessore Valenti oltre che per la sua professionalità che da sempre riconosco – sottolinea Ardizzone – non si sarebbe approvata la legge sulla riforma delle Province e l’istituzione dei liberi consorzi”. Poi incalza: “Il governo non ha riferito in Aula sulla revoca dei mandati degli assessori Bianchi e Valenti, ignorando i contenuti dell’art. 20 dello Statuto che stabilisce che governo e assessori rispondono all’Assemblea, mi auguro voglia rimediare”. E spiega: “L’assessore una volta nominato, stabilisce il suo indirizzo politico ed e’ preposto al singolo ramo dell’amministrazione”. “Noti costituzionalisti – dice ancora Ardizzone – mettono in dubbio che ci debba essere necessariamente un rapporto fiduciario, anche se e’ prevista la nomina e la revoca, non e’ previsto un rapporto di vassallaggio”. In sostanza, “è impensabile che si possa stravolgere l’articolo 20 dello Statuto, il presidente e gli assessori rispondono di fronte all’Assemblea e ancora il governo deve riferire sia in ordine alle dimissioni dell’assessore Bianchi sia ordine a questa presunta revoca dell’assessore alle autonomie”.