Regione Lazio replica a Pirozzi: informato su fondi sms terremoto. Sindaco Amatrice in Procura

Regione Lazio replica a Pirozzi: informato su fondi sms terremoto. Sindaco Amatrice in Procura
25 settembre 2017

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, e’ atteso a breve in Procura a Rieti, dove e’ stato convocato dal Procuratore Capo Giuseppe Saieva in qualita’ di persona informata sui fatti, in merito alla vicenda relativa alla destinazione dei fondi di solidarieta’ raccolti dagli sms dopo il terremoto del 2016. “Se le notizie sono quelle che ho appreso dalla stampa e dai media in queste ore, e quindi se i fondi raccolti dagli sms di solidarieta’ sono confluiti nelle disponibilita’ della Protezione Civile, credo che questa storia si concluda in una bolla di sapone”, afferma il Procuratore Capo di Rieti, Giuseppe Saieva, intervistato dal Tgr Lazio sull’apertura del fascicolo relativo alla destinazione dei fondi raccolti con gli sms di solidarieta’ dopo il terremoto del 2016, e finiti nella bufera dopo le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Il procuratore di Rieti, che questa mattina ha aperto un fascicolo d’indagine sulla vicenda, ha ipotizzato una rapida conclusione della stessa per “la non sussistenza di alcuna notizia di reato”. Intanto, dai verbali dell’incontro convocato lo scorso 5 luglio dalla Regione Lazio, e comunicato a tutti i sindaci del cratere.

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Compresi quelli di Amatrice, Sergio Pirozzi, e di Accumoli, Stefano Petrucci, che pero’ non presero parte alla riunione, tenutasi presso l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, con sede a Rieti, emerge che il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, al pari di tutti i sindaci del cratere del terremoto nella provincia di Rieti, fu informato sulla destinazione dei fondi derivanti dalla raccolta degli sms di solidarieta’, 3 milioni e 920.000 euro ripartiti alla Regione Lazio, pari al 14% del totale. Eppure, Pirozzi all’epoca non solo non disse nulla al riguardo, ma non partecipo’ neppure ai lavori della riunione del Comitato istituzionale per la ricostruzione post-terremoto del 2016, che avrebbe discusso, e poi disposto, proprio la ripartizione delle quote di quel fondo. Nel verbale, poi notificato a tutti i Comuni convocati, si specifica come i fondi provenienti dagli sms solidali siano stati indirizzati verso la ricostruzione delle scuole nei Comuni di Poggio Bustone, Rivodutri e Collevecchio (qui con una copertura solo del 50% del costo totale perche’ territorio danneggiato dal sisma, ma non compreso nel cratere). Questi tre Comuni vennero prescelti perche’ le opere negli edifici scolasti non avevano ottenuto la copertura economica nel primo finanziamento stanziato da Stato e Regione Lazio per la riqualificazione delle opere pubbliche distrutte o danneggiate dal sisma. Un piano da quasi 74 milioni di euro, che avrebbe finanziato gia’ per il 100% tutte le opere pubbliche di Amatrice e Accumoli.  Il piano di intervento, ratificato durante la seduta del 5 luglio, non ebbe nessun parere contrario, ne’ durante la seduta, ne’ al momento della pubblicazione della notizia, pochi giorni dopo.

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E ora c’è chi pensa che le dichiarazioni del sindaco di Amatrice, circa i fondi della solidarietà degli italiani, sanno di campagna elettorale. “Candidato alla Regione Lazio? Lo decidera’ la gente”, ha detto Pirozzi, ai microfoni di Rtl, sulla possibilita’ che possa concorrere alla carica di governatore. “Sono venuti ad offrirmi seggi da tutte le parti – ha aggiunto – da destra a sinistra, io se faro’ una cosa ci mettero’ la faccia. Poi se la gente decidera’ di dare fiducia a Sergio Pirozzi lo faro’, io non andro’ mai in collegi blindati”. Ed è ritornato sulla questione risorse degli sms. “Ieri ho assistito a goffi tentativi di smentita mettendomi in bocca cosa che non avevo detto perche’ non sono sprovveduto – ha detto ai microfoni di Rtl il sindaco -. Avevo detto a margine di un convegno a Roma che si era tradita la volonta’ popolare, che i cosiddetti garanti che avevano deciso dove indirizzare questi soldi non avevano tenuto conto della volonta’ delle persone che quel giorno facendo quel numero immaginavano che quelle somme sarebbero andate alle citta’ colpite dalla distruzione, sono state fatte altre scelte”. Infine, ha sottolineato che in questa vicenda, “la Protezione civile non c’entra niente, ha destinato queste somme, hanno fatto un accordo quadro e c’era il Commissario con i cosiddetti garanti che hanno deciso in maniera autonoma, poi sono arrivate le goffe smentite dell’Ufficio della ricostruzione. C’era Vasco Errani con i cosiddetti garanti che decidevano per le Regioni, io mi rivolgero’ al garante per la pubblicita’ ingannevole e vedremo”.

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