Regione, nel 2015 Pil cresce ma a rilento +0,2%

E’ cresciuto meno delle attese il Pil della Sicilia nel 2015, raggiungendo quota +0,2% in linea con il dato del Mezzogiorno 0,3%. E’ quanto emerge dalla relazione sull’andamento dell’economia in Sicilia nel 2015 elaborata dall’ufficio statistica della Regione. “Si tratta – si legge nel documento consegnato al governo Crocetta – di una inversione di tendenza che tampona solo marginalmente gli effetti di un ciclo economico negativo sul sistema regionale che ha determinato una caduta del prodotto di non facile recupero”. Dall’inizio della crisi finanziaria internazionale (2008), sia la Sicilia che il Mezzogiorno si sono infatti collocati su posizioni “relativamente più critiche rispetto al resto del Paese, registrando entrambi una variazione media annua del Pil di -1,6% (Italia -1,1%)”. Per gli statistici del dipartimento Finanze il 2015 “si delinea come l’anno in cui si arresta la dinamica recessiva dell’economia siciliana, facendola riemergere da una crisi durata sette anni”.

I segnali di ripresa si sono mostrati deboli e discontinui nel corso dell’anno scorso, “in un quadro nazionale e internazionale ancora condizionato da diversi fattori di incertezza”. Tuttavia, “i dati che riguardano l’agricoltura, recentemente pubblicati da Istat, mostrano una robusta crescita del valore aggiunto ragionale pari a 7,7% che rappresenta il balzo più consistente di questo aggregato dal 2003”. “Il cambio di passo dell’economia regionale è stato anche determinato dalla domanda interna – si legge nel rapporto – sostenuta soprattutto dalla ripresa dei consumi delle famiglie che hanno beneficiato della dinamica positiva dei redditi e dell’occupazione”. Un altro segnale positivo proviene dall’andamento degli investimenti, risultati insensibile aumento dopo i cali a doppia cifra registrati nella seconda fase della crisi. Rimane debolmente negativa la dinamica dei consumi finali del settore pubblico, mentre la domanda estera dei prodotti della Sicilia evidenzia una performance negativa interamente attribuibile al crollo delle vendite dei prodotti petroliferi.