Renzi, 40,8% significa cambiare il Paese
Matto Orfini presidente del Pd. Tutto secondo i piani. Una personalità che non è espressione della maggioranza, con la fianco Lorenzo Guerino e Deborah Serracchiani come vicesegretari. Due renziani di ferro. Matteo Renzi parla all’assemblea del Pd che si tiene all’hotel Ergife di Roma. La riunione, non senza questioni bollenti da discutere, si apre con l’inno di Mameli mentre sullo sfondo del palco è in evidenza un enorme 40,8%, risultato elettorale alle Europee. “E’ un attestato di speranza”. Il premier commenta il dato elettorale: “È vero che dobbiamo considerare questo dato non con la parola entusiasmo ma con la parola responsabilità. È dal 1958 che nessun partito prendeva questo dato. Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per provare a cambiare il Paese. Gli italiani hanno detto non ce n’è più per nessuno, se fallite anche voi”. Detta gli obiettivi del partito: Europa, cultura, educazione, televisione, innovazione. Da qui parte la sfida dei democratici.
L’Europa. Si sofferma sulla questione europea. Attacca chi fa politica tutta la vita e si lascia sfuggire una battuta a sfondo calcistico sulla Gran Bretagna. “Noi vogliamo battere l’Inghilterra ai mondiali non vogliamo buttarla fuori dall’Europa. Ma proprio per questo, la discussione non può essere sui diktat personali”. Annuncia che il primo viaggio che fara da presidente dell’Unione sarà in Africa. “Vorrei presentarvi il partito d’Europa che ha preso il maggior numero di voti dei cittadini: siete voi. Il nostro modello d’Europa cambia le regole. Ma se non siamo nelle condizioni di modificare l’impostazione dell’Europa è una delle più grandi occasioni che abbiamo perduto. Chi si candida alla guida della Commissione può dirci quale piattaforma propone? Il Pd va in Europa non per farsi spiegare cosa deve fare. Ma per proporre con rispetto delle soluzioni che parlino di più alle imprese e alle famiglie e un pò meno a chi vive di rendita”. Renzi spiega a tal proposito che il presidente del consiglio d’Europa Herman Van Rompuy sarà a Roma mercoledì prossimo.
Rai. Il presidente del Consiglio impegna il Pd sulla riforma della Rai. “La discussione sulla Rai va aperta sul serio” E aggiungere rivolto all’assemblea Pd: “Non sapete come. In questi anni i partiti sulla Rai hanno pensato di poter avere un ruolo. Di poter giocare un piccolo potere”. Il governo, osserva, ha proposto alla Rai di contribuire al risanamento dei conti vendendo una parte di Raiway. E subito sono “usciti fuori quelli che dicono che questo è avvenuto perché io ho l’accordo con Berlusconi. Ma non siamo al 1995. Non ci sono più solo Mediaset e Rai. Nel 1995, non c’era google. Oggi non c’è più il duopolio”. La Rai va riformata, oppure è chiaro che finiamo in pasto al sindacato di turno che vive in una dimensione parallela perché pensare che la Rai abbia quel numero di dipendenti, quelle sedi regionali, quella realtà stravaganti rispetto alla Bbc…. Se noi pensiamo di continuare così, non andiamo da nessuna parte”.
Giustizia. “Non accettiamo che sul tema della giustizia si giochi un derby ideologico che dura da vent’anni. Secondo Renzi il Pd non è un partito di giustizialisti. “Il Pd è quel partito che non ha paura di vincere la sfida del garantismo. Noi siamo garantisti sul serio. A chi ci chiedeva la testa di sottosegretari solo per un avviso di garanzia, abbiamo detto che non è accettabile l’idea che un avviso di garanzia costituisca un elemento per mandare a casa qualcuno. Non è un elemento di condanna”. Poi si sofferma sull’inchiesta Mose e sfiora il tema delle dimissioni del sindaco di Venezia Orsoni. “Noi siamo un partito che quando uno di noi, uno di noi, patteggia per finanziamento illecito dei partiti, gli chiediamo di fare un passo indietro, perché chi patteggia è colpevole”. Renzi fa riferimento anche alla vicenda di Francontonio Genovese: “Noi siamo in condizione di votare anche in piena campagna elettorale per l’arresto di uno di noi. Sul tema della giustizia non vogliamo fare sconti, innanzitutto a noi stessi”. Invita i membri del Pd a collaborare con gli inquirenti. “Se c’è qualcuno di noi che ha informazioni o notizie di reato, salga i gradini di un palazzo di giustizia e vada a raccontarlo ai magistrati prima che i magistrati vengano a chiederlo a lui. Lo faccia per rispetto agli uomini e alle donne delle feste dell’Unità. Se c’è qualcuno di noi che sa parli, se qualcuno ha sbagliato, paghi”.
L’annuncio. Nelle prossime settimane il governo adotterà provvedimenti sulle infrastrutture. “L’apparato infrastrutturale si è basato su regole astruse e su sistemi di controlli che erano sistematicamente elusi”. Poi annuncia le sfide del prossimo anno: quoziente familiare e civil partnership.