Renzi alle prese con il rebus liste,

23 gennaio 2018

Giornata fitta di riunioni e incontri al Nazareno, sede del Pd, in vista della chiusura delle liste per le elezioni del 4 marzo. Il segretario Matteo Renzi è stato tutto il giorno nel suo ufficio, così come il coordinatore della segreteria Lorenzo Guerini e Piero Fassino. “Il programma è già pronto le liste purtroppo no”, ha ammesso stasera a Zapping su Radio 1 Rai il segretario Dem. Del resto il “puzzle” della candidature, a cui lavora in prima persona anche il ministro dello Sport Luca Lotti, è complesso e i nodi da sciogliere molti. Tanto che la direzione che dovrà dare il via libera alle liste (da depositare entro lunedì alle 20), al momento prevista per la tarda serata di giovedì, potrebbe slittare e quindi anche per la presentazione del programma si dovrà attendere martedì. “Il nostro programma – ha detto Renzi – è una cosa diversa da tutti gli altri. Sono idee che guardano avanti partendo dai risultati ottenuti: io dico che posso estendere gli 80 euro per chi ha figli perchè ho fatto gli 80 euro, posso creare un progetto di ricerca internazionale nell’area ex Expo perchè ho voluto l’Expo”. Ma intanto, appunto, c’è da pensare alle liste. Rimandata la presentazione in diretta Facebook della candidatura di Marco Minniti a Pesaro (per una febbre del ministro dell’Interno, è la spiegazione ufficiosa), sembra che si risolva il “caso” di Pier Ferdinando Casini. Il partito di Bologna ha espresso forti dubbi sulla sua candidatura nel capoluogo emiliano, ma a oggi, secondo quanto si apprende, sarà confermata la corsa sotto le due torri del presidente della commissione d’inchiesta sulle banche, ma al Senato.

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Nel maggioritario per la Camera dovrebbe invece essere schierata l’ex segretaria dello Spi-Cgil Carla Cantone. Un altro caso è quello della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Lei, secondo fonti parlamentari, vorrebbe un collegio maggioritario, ma l’orientamento dei vertici Pd è di farla correre solo nel proporzionale e non in Toscana. Un’ipotesi (non la sola) è quella del Trentino Alto Adige. Ci sono poi da accontentare gli alleati di ‘Insieme’ (oggi arrivati in delegazione al Nazareno), di Civica popolare e di +Europa con Emma Bonino. Ma i collegi “sicuri” sono pochi e anche molti dei deputati e senatori Dem sono destinati a restare delusi, almeno stando ai sondaggi. A cui però Renzi dice di non guardare. “Il Pd oggi – ha detto – è dato al 24%, è dato a una incollatura rispetto al M5s. Più che commentare i sondaggi chiedo un grande sforzo per arrivare davanti. Possiamo riprendere il M5s”. Che per il segretario Dem (che lo ha individuato come avversario da battere) vive un momento di difficoltà. “Grillo – ha attaccato – ha fatto la scissione con Di Maio”. askanews

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