Per il premier Matteo Renzi è “una bella novità”. Per i dipendenti pubblici, forse, un po’ meno. Il presidente del Consiglio, parlando alla comunità italiana in Giappone, ha annunciato che “mercoledì mattina, al massimo giovedì”, verrà approvata “la riforma della Pubblica amministrazione”. “È una bella novità – ha aggiunto -. Pensate che ci sarà una norma che consentirà di avere un sì o un no dalla Pubblica amministrazione in novanta giorni”. Non solo, il premier ha anche assicurato che l’esecutivo andrà avanti con il percorso di riforme costituzionali: “Andremo fino in fondo e faremo anche il referendum”. l testo all’esame dell’Aula contiene, rispetto alla versione originale, diverse novità ma anche qualche cancellazione. Ecco alcuni dei punti principali:
NUMERO EMERGENZE Come accade nel resto d’Europa basterà chiamare il 112 per chiedere aiuto in ogni circostanza. L’idea è quella di realizzare centrali in ambito regionale che, raccogliendo la richiesta, siano in grado di smistarla al servizio interessato. Addio quindi al 113 (Polizia di Stato), al 115 (Vigili del Fuoco) e al 118 (soccorso sanitario).
ADDIO AI FORESTALI Il disegno di legge pone le basi per l’accorpamento della Forestale in un’altra forza, che con tutta probabilita’ dovrebbe coinciderecon i Carabinieri. Si tratterebbe di un trasferimento in blocco, anche se si concedono spazi, seppur limitati, a quanti preferiscono non essere, come si dice da più parti, “militarizzati”. I sindacati, in prima linea la Cgil, non sono d’accordo e si dicono pronti a dare battaglia. Previsto anche un riordino di tutte le forze di sicurezza, mettendo mano anche a gradi e dando spazio al merito.
CONCORSI Si tratta del capitolo forse più delicato. Anzitutto si sancisce l’importanza dell’inglese e di altre lingue straniere, la cui conoscenza dovrà sempre essere verificata. Ma, soprattutto, si va verso un polo unico per le selezioni, una sorta di agenzia ad hoc con il compito di gestire le prove, che saranno sempre più centralizzate. Si sta ancora riflettendo, invece, sul superamento del voto minimo di laurea e sulla specializzazioni universitarie.
DIRIGENTI LICENZIABILI Resta la possibilità di essere mandati via dalla P.A. ma bisognerà almeno aver avuto un incarico ed essere stati valutati negativamente. Tuttavia pur di non essere licenziato il dirigente pubblico potrà chiedere di essere “demansionato” a funzionario. Quanto al rinnovo degli incarichi, niente più automatismi: le proroghe dovranno essere giustificate da un giudizio positivo. Si pongono anche le basi per definire una quota di accesso unica per gli esterni (si parla di un tetto del 10%). Tra le novità anche lo stop a incarichi direttivi per gli avvocati di stato più anziani, mentre si allargano le maglie per le collaborazioni da affidare ai pensionati (potranno superare la durata di un anno se non coincidono con posizioni di vertice).
FREEDOM OF INFORMATION ACT Tutti, senza distinzioni, avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della P.A. Lo scopo e’ quello di spalancare gli archivi pubblici, così da rendere possibile un controllo a 360 gradi anche sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Tuttavia restano dei paletti, per tutelare interessi pubblici e privati.
LIBRETTO UNICO Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al ministero Infrastrutture e Trasporti, a cui fa già capo la Motorizzazione. Si va verso un’unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto. Il tutto potrà essere affidato anche a un’Agenzia (sotto vigilanza Mit). Nell’ottica della spending review anche il taglio della spesa per intercettazioni (fino al 50%) e la sforbiciata sui tempi della burocrazia in caso di opere di interesse generale. Più certezze anche in caso di contenzioso, visto che viene regolato il processo contabile.