Inizia con l’amarcord delle edizioni passate la Leopolda 10: una lunga carrellata di foto, slogan, parole e volti. Anche di chi, poi, non è più tornato all’appuntamento fiorentino di Matteo Renzi, da Giuseppe Civati e Pifi. E poi arriva Matteo Renzi che, cosa non accaduta in passato, raggiunge il palco della kermesse dal fondo della stazione ottocentesca con un grande bagno di folla. Attorniato da una selva di fotografi e giornalisti Renzi si fa largo salutanto e stringendo mani e ricevendo abbracci e anche baci. Non facile per lui raggiungere il palco. “Questo della Leopolda e’ un popolo che c’e’, fatevene una ragione – ha detto rivolto a critici, avversari politici e giornalisti -. Dicevano che sarebbe stato un flop: figuriamoci se veniva gente…”.
“Non e’ vero che siamo circondati da yesmen e signorsi’, c’e’ tanta gente libera che non ne puo’ piu’ della demagogia e del qualunquismo, e questa gente c’e'”, ha aggiunto il fondatore di Italia Viva, aprendo i lavori della convention Leopolda 10. “Dieci anni fa – ha spiegato – sembrava impossibile riempire la Leopolda la domenica: oggi dimostriamo che c’e’ un popolo che non ha paura di dire quello che pensa, che e’ forte quando le cose vanno bene ed e’ forte quando tutti ci dicono che le cose vanno male, e questo popolo, amici della stampa e dei talk show, c’e’, puo’ piacervi o meno ma e’ un popolo che c’e’, e se non fate i conti con questo popolo e’ un problema vostro, non nostro”. “Ho molta stima di Mara Carfagna – ha detto Renzi -, penso sia normale che una donna come lei e tanti altri parlamentari di Fi non sopportino di vedere un partito europeista come il loro scendere in piazza con Forza Nuova e Casapound. Ma mai mi permetterei di tirare per la giacchetta la vicepresidente della Camera”. L’ex premier, guarderebbe al “nuovo centro” valutando le figure politiche con cui avviare un processo complesso e di non breve periodo e tra queste c’e’ anchela Carfagna.
“Faremo del nostro meglio per migliorare la manovra, ma senza un tono polemico” ha evidenziato. Come dire, “dalla Leopolda zero polemiche e zero minacce”. Ma la sponda di fatto del M5S su certi temi – e non e’ la prima volta -, come il no all’aumento delle tasse, finisce per creare una specie di tenaglia su Conte. Un quadro in cui l’ex Rottamatore potrebbe tentare di alzare la posta. Il nodo sono anche le tasse che non devono aumentare, “e se su questo c’e’ la sensibilita’ di altri partiti della maggioranza, penso che si possa fare il bene del Paese”, dice il coordinatore nazionale Iv Ettore Rosato. Un messaggio che sembra rivolto a M5S, dal quale infatti Italia Viva attende la convocazione di un vertice di maggioranza. Una partita da giocare con la nuova pattuglia parlamentare renziana, guardando al futuro – Italia Ventinove si chiama l’edizione del decennale – e a sondaggi che danno Iv al 5% e che in molti qui considerano penalizzanti. “Vediamo tra un anno…”, fa sornione Roberto Giachetti.
In platea, tra massime di personaggi famosi in formato gigante che inneggiano al cambiamento, si respira sollievo per aver lasciato il Pd e incertezza speranzosa sull’avvenire. I millenials annunciati da Renzi ci sono, ma anche moltissimi veterani ad alzare l’eta’ media. Non sembra esserci molta paura di eventuali elezioni anticipate e si discutono le indiscrezioni di un quotidiano sul segretario dem Nicola Zingaretti, pronto a candidare Giuseppe Conte se cade il governo giallorosso. “Non commento il gossip”, ha detto Renzi. “Ma sei il segretario Pd, che mossa e’ candidare un altro?”, osserva un militante renziano. Intanto il leader di Italia Viva prepara la presentazione del simbolo e la firma del manifesto programmatico, domani. La prospettiva e’ la conquista del centro. “Carfagna? La vorrei in una prossima Leopolda – attribuisce a Renzi un retroscena del Foglio – e le vorrei dare nel partito un ruolo da assoluta protagonista”. L’interessata ha sempre smentito, ma e’ anche vero che i rapporti dell’esponente azzurra con Berlusconi sono sempre piu’ difficili.