Renzi-Berlusconi, nuovo patto Nazareno

Su alcuni punti il dibattito ancora non è chiuso del tutto. E non si esclude un nuovo incontro dopo la pausa estiva. Silvio Berlusconi è arrivato stamattina, poco dopo le 8, a Palazzo Chigi per incontrare il premier Matteo Renzi. Ad accompagnarlo, Gianni Letta e Denis Verdini. Con il premier c’erano il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. È il terzo faccia a faccia tra il leader di Forza Italia e il presidente del Consiglio: sul tavolo le modifiche alla legge elettorale che dovrebbero consentire al governo di affrontare senza patemi il passaggio parlamentare dell’Italicum. Dopo l’incontro, durato poco meno di tre ore, si apre la strada ai cambiamenti sulle soglie. Più complesso l’intervento sulle preferenze. Sulle soglie Guerini ha assicurato che “ci sono le condizioni per arrivare ad una convergenza ampia” tra “tutte le forze politiche che vogliono starci”.

Mentre “sul meccanismo di introduzione delle preferenze andrei molto cauto. C’è la disponibilità a confrontarci, vediamo il confronto nelle prossime settimane come si svilupperà, con la partecipazione di tutte le forze politiche che vogliono stare al tavolo e con il metodo che abbiamo sempre assunto, che le modifiche devono essere fatte con l’accordo di tutti contraenti”. A chiedere l’introduzione delle preferenze è soprattutto il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, alleato di governo, che insiste nel ricordare a Renzi di guardare prima alle forze della sua maggioranza, e solo dopo a chi è all’apposizione, per decidere cosa fare della legge elettorale. Una stratagemma per uscire dall’impasse, di cui si è ventilata l’ipotesi, è quello di lasciare la nomina dei capilista nella disponibilità delle segreterie dei partiti, e introdurre la possibilità di esprimere preferenze solo per i nomi più in basso nella lista.

Da Forza Italia sarebbe arrivata una cauta disponibilità a procedere con un “aggiustamento” delle soglie di accesso, ma senza stravolgere l’impianto della legge. Durante il lungo incontro con Renzi si è messa sul tavolo anche la possibilità di innalzare la soglia per ottenere il premio di maggioranza.
Non è escluso quindi un prossimo incontro, da tenersi dopo la pausa estiva, quando sarà stato approvato in prima lettura il ddl riforme costituzionali, per mettere a punto gli ultimi ritocchi. “Ritocchi”, non stravolgimenti, e su questo Berlusconi sarebbe stato fermo. Sulle preferenze l’ex premier avrebbe espresso dubbi, ma senza un “no” pregiudiziale in questa fase del confronto. Da Berlusconi, riferiscono fonti di Fi, è comunque arrivata la conferma del patto del Nazareno e dell’asse stretto con Renzi su tutto il percorso delle riforme. Anche da parte del premier sarebbero state manifestate delle “osservazioni” sulle preferenze. Durante l’incontro si sarebbe anche discusso dell’ipotesi dei collegi uninominali, ma senza che sia stata assunta una posizione definitiva.

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