Renzi, Carlo Calenda è il nuovo ministro dello Sviluppo Economico. In settimana legge sui diritti civili
L’ANNUNCIO A gennaio lo aveva scelto come Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue scatenando le polemiche dei diplomatici
Un uomo per tutte le stagioni. Quattro mesi fa Matteo Renzi lo ha mandato a Bruxelles come Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea. Una scelta che aveva scatenato più di una polemica: ma come, un politico al posto di un diplomatico? Poco male il premier aveva difeso quella scelta fino in fondo. E fino ad oggi, visto che il presidente del Consiglio ha deciso di richiamare Carlo Calenda in Italia. Sarà lui il nuovo ministro dello Sviluppo economico al posto di Federica Guidi. Renzi lo annuncia nel corso di una trasmissione di RaiTre. “Ne ho parlato con il Presidente della Repubblica. Credo giurerà in settimana al Quirinale”. Il premier, fa sapere anche che “mercoledi’ o giovedi’ prossimi l’Italia avra’ una nuova legge sui diritti civili. Metteremo la questione di fiducia. Mi sento tranquillo che la cosa passi”. Come dire “è un altro segnale che le cose cambiano”.
CHI E‘ Figlio dell’economista Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini, Carlo è nato il 9 aprile del 1973. Nel 1983 all’età di dieci anni, ha vestito i panni di Enrico Bottini, il protagonista del libro Cuore, nell’omonimo sceneggiato televisivo diretto dal nonno Luigi Comencini. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1998 entra in Ferrari dove è responsabile gestione relazioni con i clienti e con le istituzioni finanziarie, quindi diventa responsabile marketing di Sky. Coordinatore politico dell’associazione Italia Futura, nel 2013 è candidato alle elezioni politiche nella lista di Scelta Civica nella circoscrizione Lazio 1 della Camera, ma non viene eletto. Il 2 maggio 2013 viene nominato viceministro dello Sviluppo Economico nel Governo Letta, e viene confermato in tale incarico nel governo Renzi, con delega al commercio estero. Nel febbraio 2015, insieme ad altri esponenti di Scelta Civica, ha aderito al Partito Democratico. Red. Pol.