Come vuole il protocollo, l’incontro a palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e Iv viene definito “cordiale” e “franco”, ma il quadro che emerge è quello di un vero ultimatum dei renziani, con scadenza a fine anno. Iv garantisce il sostegno sulla legge di bilancio e sugli altri provvedimenti urgenti, come i decreti in scadenza, dopodiché – affermano i partecipanti al vertice – sarà il momento di tirare le somme. Si vedrà se Conte prenderà sul serio le minacce di Iv, dopo che Teresa Bellanova a La7 ha ribadito la possibilità delle dimissioni delle ministre renziane. In maggioranza più d’uno sospetta che quello di Renzi sia solo un bluff audace, giocato per guadagnare potere contrattuale al tavolo della maggioranza e ottenere magari, finalmente, il rimpasto.
Di sicuro, però, la Bellanova uscendo ha ribadito la minaccia di una crisi: “Abbiamo rappresentato al presidente le nostre argomentazioni. Ora aspettiamo che faccia una riflessione per vedere se ci sono le condizioni per continuare a lavorare con un programma ulteriore”. La sensazione è che il colloquio sia stato soprattutto un rito mediatico e che tutti i protagonisti fossero perfettamente consapevoli che la vera resa dei conti ci sarà solo dopo la legge di bilancio. Per Iv c’erano Renzi, le due ministre Bellanova e Bonetti, i capigruppo Boschi e Faraone, il presidente del partito Rosato. Tanta gente intorno al tavolo con Conte, per un colloquio durato meno di un’ora e durante il quale, per Iv, pare abbiano parlato solo l’ex premier e la Bellanova.
Una discussione rapida, durante la quale difficilmente sarebbe stato possibile entrare nel merito delle singole questioni. Ma comunque una chiacchierata sufficiente a consentire qualche colpo di fioretto, nonostante la “cordialità” del clima. Raccontano che a un certo punto Conte avrebbe definito “un’anomalia” la scissione dei renziani dal Pd e la nascita di Iv poche settimane dopo la nascita del governo. La Bellanova, spiegano, sarebbe scattata: “Eh no, basta con questa storia che siamo noi l’anomalia. La vera anomalia è avere lo stesso premier in due governi di colore politico opposto”. Scaramucce, che non cambiano però la sostanza della situazione. Racconta uno dei partecipanti, sempre premettendo che il clima era “cordiale” e tranquillo: “Abbiamo detto a Conte che vogliamo risposte chiare, gli abbiamo spiegato che se vuole continuare con questa maggioranza ce lo deve dire con chiarezza. Ma se vuole continuare deve cambiare radicalmente metodo, deve essere inclusivo. Si confronta con gli altri, decida e ci faccia sapere”. askanews