Renzi preme su acceleratore, cresce Italicum corretto. Ok Lega, Mdp e M5s

L’ex premier punta a una proposta di sintesi a maggio. Scontro tra renziani e orlandiani su capilista bloccati

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In commissione si procede a passi piccolissimi. Ormai è chiaro che prima delle primarie del Pd non sarà possibile arrivare neanche all’adozione di un testo base. I renziani, però, fanno filtrare l’intenzione di presentare una loro proposta di sintesi a maggio per avere il primo via libera entro l’estate. Continua a svolgersi su due livelli il dibattito sulla legge elettorale: quello parlamentare e quello del confronto politico. O in alcuni casi dello scontro, come accade oggi tra i parlamentari vicini all’ex premier e quelli della mozione Orlando. Oggetto del contendere sono soprattutto i capilista bloccati, proprio quelli che due giorni fa Matteo Renzi a ‘Porta a porta’ aveva giudicato tranquillamente sacrificabili. Accade che durante una riunione dei senatori dem, il renzianissmo Andrea Marcucci dica di preferirli all’ipotesi di un ritorno alle preferenze. Tanto basta per scatenare i sospetti dei sostenitori della mozione Orlando. “Poiché l’ex segretario del Pd Renzi ha dichiarato di essere favorevole all’abolizione dei capilista bloccati, il dubbio – insinua Marco Meloni – è legittimo: quello di Renzi è un bluff oppure Marcucci, interpretando il timore diffuso tra le diverse centinaia di persone alle quali si può immaginare sia stato ‘garantito’ un posto da capolista senza passare per il giudizio degli elettori, smentisce il suo leader?”.

Il dibattito, insomma, continua ad essere condizionato dal clima congressuale dem e, infatti, dal fronte renziano spiegano che l’ex premier – accusato di bluffare – avrebbe dato l’input di accelerare e che subito dopo le primarie il Pd si farà carico di avanzare una proposta di sintesi. Lo stesso Renzi, tuttavia, continua a buttare la palla nel campo dell’opposizione. “Non li chiamerò accozzaglia, ma questa vasta coalizione – afferma – ci faccia una proposta e il Pd la vota. Il resto sono solo chiacchiere, sono bravi solo a dire di no, a mugugnare, ma non a fare proposte”. In commissione Affari costituzionali, tuttavia, la discussione procede a rilento. Anche se qualcosa si muove: scendono infatti le quotazioni del Mattarellum e salgono quelle dell’Italicum corretto secondo le indicazioni della Consulta. La proposta di legge che porta il nome del presidente della Repubblica è ancora ufficialmente sostenuta dal Pd. La novità di oggi, tuttavia, è la posizione della Lega che, pur avendo depositato una proposta di legge che chiede proprio il ripristino del Mattarellum, oggi si è dichiarata disponibile ad appoggiare l’ipotesi di far partire la discussione da un’estensione dell’Italicum corretto al Senato. Una linea su cui si sono trovati sia Mdp che il M5s sebbene non ci sia accordo su tutti i punti. Il nodo, dunque, restano i capilista bloccati. In commissione, infatti, il capogruppo del Pd Emanuele Fiano avrebbe evitato di sbilanciarsi. Matteo Renzi però continua a ribadire di essere pronto a eliminarli. “Sì, a noi va bene qualsiasi legge elettorale che ci venga proposta però in modo serio”.