Renzi in Iraq: “Batteremo i terroristi”

Arriva anche dalle commissioni Esteri e Difesa della Camera il via libera, con 56 voti a favore e 13 contrari, alla risoluzione di maggioranza che autorizza il governo a trasferire armi e munizioni ai peshmerga curdi. Dopo il via libera dei colleghi senatori, arriva anche dai membri delle commissioni Esteri e Difesa della Camera l’ok alla risoluzione della maggioranza sul sostegno ai curdi e l’invio di armi in Iraq. I deputati sono ancora riuniti a Montecitorio, ma ad anticipare l’esito del voto con un Twitter è Khalid Chaouki, parlamentare del Pd. I voti a favore della risoluzione di maggioranza sarebbero stati 56, 13 i contrari.
Mogherini: “Minaccia Isis riguarda anche Italia”. Il Parlamento ha approvato l’invio di armi i curdi che combattono contro gli jahdisti sunniti dello Stato Islamico in Iraq, in raccordo con il governo di Baghdad, perche’ “il Mediterraneo e il Medio Oriente sono scossi da una minaccia che riguarda l’Europa e riguarda anche l’Italia”. Cosi’ il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha spiegato le ragioni dell’impegno – umanitario ed ora anche militare, seppur indiretto – dell’Italia al fianco del governo iracheno al termine del voto delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.

Renzi in Iraq: “L’Ue c’è. Batteremo i terroristi”. “L’Europa in questi giorni deve essere qui, altrimenti non e’ Europa, perché chi pensa che la Ue volti le spalle davanti ai massacri, impegnata solo a pensare allo spread, o sbaglia previsione o sbaglia semestre”. Matteo Renzi arriva a Baghdad per una visita lampo nella doppia veste di premier italiano e presidente di turno della Ue, proprio mentre a Roma le Camere decidono il sostegno del nostro Paese alla resistenza curda. Mentre sui giornali di tutto il mondo sono ancora presenti le raccapriccianti immagini dello sgozzamento del giornalista americano James Foley per mano dell’Isis, Renzi vola a Baghdad ed Erbil e al presidente curdo Barzani assicura: “Questa battaglia contro il terrorismo noi la vinceremo, voi la vincerete”. Nella capitale il premier incontra il premier uscente al Maliki ed esprime amicizia e vicinanza al governo e al popolo iracheno. C’è uno spirito di amicizia tra i nostri popoli e i nostri governi, oggi e’ arrivato il sesto aereo di aiuti umanitari, ha ricordato Renzi. Che poi nel pomeriggio ha visitato un campo profughi a Erbil. Da presidente della Ue ha ammonito: “se qualcuno pensasse che davanti ai massacri l’Europa volta le spalle e pensa solo allo spread, beh, quel qualcuno ha sbagliato previsione. Oppure ha sbagliato semestre”. “L’Europa – ha detto ancora – deve essere nei posti come in Iraq dove la democrazia è messa in pericolo”. “E’ una battaglia, quella contro il terrorismo – ha detto il premier -, che sta nel cuore stesso dell’Europa, non ai suoi confini. L’Europa sa bene da che parte stare”. “L’Europa non è solo spread e vincoli – ha twittato poi il premier dal volo di stato -. E’ nata per difendere una certa idea di mondo e di dignità dell’uomo”.

Quanto alla situazione sul campo, il premier ha anche sottolineato come l’integrità della regione e dell’Iraq è fondamentale per la stabilita’ di tutta l’area. Ma ora serve individuare una strategia chiara per uscire dalla situazione di violenza. Al-Maliki si è rivolto a Renzi come premier italiano, ma anche come presidente di turno dell’Unione. Al Maliki ha citato il suo passo indietro dalla premiership come un atto dovuto. Non dovete avere paura della democrazia in Iraq – ha affermato il premier uscente – è una democrazia giovane, ma noi ci teniamo. Per Renzi “e’ importante l’individuazione di una strategia chiara per far uscire l’Iraq da una situazione di violenza”. Il premier ha sottolineato l’importanza della opportunita’ costituita dal nuovo governo guidato da al-Abadi, i due hanno affrontato i temi della sicurezza e della lotta al terrorismo, con riferimento anche all’assassinio del giornalista americano Foley. (Il Tempo)