Il dialogo va bene, ma nessuno può pensare di “fermare” le riforme. Così Matteo Renzi parlando ai deputati Pd: “Se esiste uno spazio per tenere aperto dialogo, lo si tiene aperto. Ma nessuno pensi di fermarci, non mi sono fatto ricattare da Berlusconi sul presidente della Repeubblica, non accetto di essere ricattato da Grillo”. Sulle riforme, avrebbe aggiunto il premier, le opposizioni stanno giocando la “partita politica della legislatura”, piuttosto che occuparsi del “merito”. Il Pd unito manda “fuori di testa” gli avversari, sulle riforme il partito deve fare come per il Colle. “A che punto è il nostro paese? È a un bivio. Il Pd unito ha mandato fuori di testa molta gente, il loro disegno non è cambiare l’Italia, ma rallentare nostro percorso”. “Nei giorni scorsi abbiamo scoperto un’alchimia tra noi. Ci possiamo fidare uno dell’altro”. In assemblea ha potuto parlare solo Gianni Cuperlo, perché poi la riunione è stata interrotta per tornare in aula, ma tutta la minoranza Pd sembra ora orientata a chiedere al premier di fermarsi. Lo scontro sulle riforme non va bene, secondo l’ala sinistra del partito e non è solo Cuperlo a pensare che sia “una sconfitta votare con l’aula mezza vuota”.
Anche Alfredo D’Attorre, bersaniano, spiega: “Non si può andare avanti come se nulla fosse, mentre tutte le opposizioni lasciano l’aula. Chiederemo una riflessione nel gruppo per valutare di riaprire un’iniziativa politica nei confronti delle opposizioni, non solo sulla procedura, ma anche sui temi”. Ma lo scontro in Aula va avanti: “Non ci lasciate alternativa che farvi lasciare da soli a votare questo obbrobrio riforme”, ha detto Fabiana Dadone, capogruppo M5S, in Aula alla Camera. Anche Sel annuncia l’abbandono dei lavori: “Le parole pronunciate oggi da Renzi avrei voltuo ascoltarle ieri quando è venuto qui più che da presidente del consiglio da capo di una tifoseria…qui nessuno vuole bloccare niente non abbaimo trattato su nulla se non pretendere possibilità esprimere nostre opinioni…e lo faremo fuori di qui abbandonando l’aula”. Così Arturo Scotto, capogruppo di Sel a Montecitorio ha annunciato che i suoi parlamentari non parteciperanno più alle sedute dell’assemblea sulla riforma costituzionale contro la decisione della maggioranza di fare la seduta-fiume. Dello stesso avviso la Lega: “La maggioranza non ha voluto trovare una soluzione, ha privilegiato uno scontro a favore della visibilità di Renzi: questo è un servilismo bieco”, ha detto il presidente dei deputati del Carroccio, Massimiliano Fedriga, parlando in aula alla Camera. “Prendiamo atto – ha aggiunto – che la democrazia parlamentare viene meno per volere politico. La Lega abbandona i lavori dell’Aula, Renzi si diverta da solo a fare show televisivi”.