Renzi: nostra coalizione sarà sopra 30%, spero vicino al 40%

Renzi: nostra coalizione sarà sopra 30%, spero vicino al 40%
L'ex segretario del Pd, Matteo Renzi
24 novembre 2017

I sondaggi attuali non sono incoraggianti, ma Matteo Renzi non rinuncia all’obiettivo del 40% alle prossime elezioni, anche grazie alla coalizione che si sta cercando di costruire. Parlando a `Otto e mezzo’ Renzi ha spiegato: “Ho indicato il 40% per due motivi, il primo scaramantico… Una volta abbiamo preso il 40% ed è anata bene, una volta ci ha condannato”. Ma il secondo motivo è che non bisogna “mai mettere limiti alla provvidenza, oggi i dati sembrano diversi secondo i sondaggi ma molto dipenderà da cosa accadrà nelle prossime settimane”. Di sicuro, ha sottolineato il leader Pd, non c’è una sfida a due M5s-centrodestra come alcuni raccontano: “Lei sa la stima che ho per il direttore Scalfari, ma quello è il gioco della torre. Spero che voterà per il Pd, sulla scheda non c’è Berlusconi contro Di Maio. I cittadini avranno una scheda per la Camera e una per il Senato, dove ci saranno dei simboli, e io dico che la coalizione che il Pd metterà in campo avrà un risultato superiore al 30% e io spero vicino al 40%”. Sul fronte coalizione,  l’accordo con Campo progressista non è ancora chiuso, ma Renzi spera che si possa arrivare ad un’intesa. “Ancora no, da quello che si legge – ha detto – noi speriamo ci possa essere un accordo con Cp, i Radicali, le formazioni del centro, per avere una coalizione che sia di centro e di sinistra”. E ha ricordato che Romano Prodi sta dando un contributo “molto generoso” per cercare di favorire l’unità del centrosinistra.

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“Le telefonate con Prodi sono numerose – ha spiegato – io penso che lui abbia a cuore l’unità del centrosinistra. Non voglio fare il suo portavoce, ma penso che lui – che in alcuni casi non ha mancato di esprimere critiche anche a me – stia facendo un lavoro molto bello, molto generoso. Poi, a un certo punto bisognerà tirare le fila e decidere da che parte si va”. Il segretario, insomma, non e’ ancora deciso a voltare pagina, crede che ci sia ancora spazio per allargare il perimetro della coalizione. A destra o a sinistra del Pd? Categorie vecchie, per Renzi, basta intendersi sul concetto di sinistra. Il Pd e’ di sinistra, risponde ‘provocato’ da Lucio Caracciolo, perche’ “si impegna per i diritti civili, per il ‘dopo di noi’, per mettere soldi in tasca al ceto medio. E’ una sinistra alla Obama”, ha spiegato ancora. Un modello, quello dei democratici americani, che viene replicato anche nelle forme di organizzazione interna al Pd. “I vecchi schemi, le liturgie del passato non tornano piu'”, ha avvertito l’ex premier che, tuttavia, lascia la porta aperta ad una “riflessione sulle primarie”, come dice accanto a Cuperlo. Una riflessione che, se ci sara’, avra’ luogo dopo le elezioni: “Le primarie le abbiamo fatte per scegliere la leadership, per i candidati nei collegi non le faremo”.

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