Il Pd deciderà la settimana prossima la linea da tenere dopo lo stop alla legge elettorale, ma l’idea che sta prendendo corpo, secondo quanto si apprende, è che l’unica soluzione possibile sarebbe quella di un decreto per armonizzare le norme uscite dalle sentenze della Corte Costituzionale per andare a votare il 24 settembre. La segreteria Dem è riunita al Nazareno per analizzare la situazione. “Da domani chiudiamo la partite delle amministrative e la prossima settimana decideremo cosa fare”, ha detto il portavoce Matto Richetti, lasciando il Nazareno per andare alla Camera a votare. Ma l’orientamento che starebbe emergendo sarebbe quello di tornare al piano B, che era già stato ipotizzato nelle scorse settimane. “L’accordo sulla legge elettorale è venuto meno – spiega un parlamentare Pd molto vicino al segretario – e a questo punto non si vedono altre possibilità di poter fare una legge. Penso che l’unica cosa da fare sia prendere atto che questo Parlamento non è più in grado di operare”. Il Pd, spiega il deputato, ipotizza quindi la possibilità di un decreto per arrivare a una armonizzazione “tecnica” delle norme elettorali emerse dalle sentenze della Corte Costituzionale, andando al voto con il cosiddetto Consultellum il 24 settembre, in contemporanea con le elezioni tedesche. Per il vicepresidente M5S della Camera, Luigi Di Maio, “le leggi ci sono gia’. Si vada a votare subito. Si deve andare a votare. Abbiamo accolto tutti gli appelli del Capo dello Stato. Pensare di dover ricominciare daccapo non esiste. Questa legislatura finisce oggi”. E Beppe Grillo aggiunge: “Ma fatevela voi”.