Pronta segreteria del Pd: i primi nomi, esclusi bersaniani. Sabato ‘circoli aperti’
TORMENTI DEMOCRATICI Per Bersani , il partito “rischia di tornare a sbattere”. La temuta ‘sforbiciata’ ai parlamentari del Nazareno non c’e’ stata
Segreteria pronta e ufficializzata, con ogni probabilita’, mercoledi’. Per il segretario Matteo Renzi si tratta del primo passo verso il rilancio del Partito democratico dopo la sconfitta al referendum. I nomi ci sono e nelle ultime ore si e’ ‘lavorato di lima’ solo sulle deleghe. La temuta ‘sforbiciata’ ai parlamentari presenti al Nazareno non c’e’ stata, ma si e’ deciso di puntare su un rafforzamento interno che tenga conto degli equilibri del partito. Rappresentate, quindi, tutte le correnti ad eccezione dei bersaniani, con cui i rapporti restano tesi. Ieri il senatore Miguel Gotor ha accostato l’autocritica di Renzi a quella di Fonzie, protagonista della serie Happy Days incapace di pornunciare la frase “ho sbagliato”. Cio’ che fa dire a Bersani: “Renzi non ha imparato la lezione”. Per l’ex segretario, il Pd “rischia di tornare a sbattere: Si insiste a voler inseguire un centro che non esiste piu’ perche’ il ceto medio e’ oggi tutto dentro la crisi. Sta cambiando la geografia dell’esclusione. Polemizzo con un’idea di sinistra che si aggrappa ancora alle gloriose parole della fase d’avvio della globalizzazione: flessibilita’, merito, eccellenze. Basta”.
MARTINA AL NAZARENO Nonostante questo, Renzi e il suo stato maggiore hanno cercato, anche con il lavoro sulla segreteria, di “dare voce dentro il partito a quelle realta’ sociali che non erano rappresentate”, come spiega un parlamentare dem. A cominciare dai sindaci, con il primo cittadino di Ercolano, Ciro Bonjuto, e con quello di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomata’. Amministratori giovani e del Sud: due categorie che, nell’analisi della sconfitta offerta da Renzi all’assemblea, hanno rappresentato il tallone d’Achille della campagna referendaria. Alla stessa logica risponde la scelta del senatore Gianrico Carofiglio, magistrato e scrittore di successo, per riconnettere il partito con il mondo della cultura. A lui andra’ la delega alla Comunicazione o alla Cultura. Un tassello importante della nuova segreteria sara’ Tommaso Nannicini, ex sottosegretario che si e’ guadagnato sul campo la fiducia di Matteo Renzi. A lui la delega ‘pesante’ del programma. Entrera’ al Nazareno anche Maurizio Martina: il ministro dell’Agricoltura e’ stato, durante i mille giorni di governo Renzi, uno dei protagonisti del successo di Expo e terminale del partito al Nord.
CAMPAGNA CIRCOLI Tra i nomi ‘pesanti’ del partito da inserire in segreteria c’e’ anche quello di Piero Fassino, in predicato per una delega agli Esteri. Ma durante l’ultima settimana, dedicata all’ascolto del partito, Renzi ha avuto modo di confrontarsi a lungo anche con Cuperlo, la cui corrente – Sinistra Dem – continuera’ ad essere rappresentata in segreteria. Una fase di ‘ascolto’ che coinvolgera’ non solo il Nazareno, ma il partito nella sua interezza: mercoledi’, viene riferito, Matteo Renzi dovrebbe vedere i segretari regionali al Nazareno per il ‘secondo tempo’ degli incontri avviati ad inizio del mese. L’ex presidente del consiglio aveva auspicato che gli incontri con i segretari regionali e provinciali potessero tenersi a cadenza regolare, due al mese. Molto probabilmente gli incontri si terranno con la frequenza di uno al mese. Sabato, poi, partira’ la campagna dei circoli chiamati ad aprire le loro porte ai cittadini, iscritti e non, alle forze sociali, al volontariato. Il Pd lombardo e’ gia’ partito con un’assemblea che si e’ tenuta a Milano e a cui hanno partecipato oltre trecento persone. In questo caso, la campagna si chiamava “Nord-Sud-Ovest-Est”, a voler indicare un partito che guarda al Paese e ai temi che lo riguardano a 360 gradi.
L’ASSEMBLEA PD Sono gia’ partite, infine, le convocazioni degli amministratori locali per la grande assemblea che si terra’ a Rimini, sabato 28 e domenica 29 gennaio: sindaci, consiglieri regionali, presidenti di regioni, assessori, ma anche parlamentari e ministri si ritroveranno per tutta la giornata di sabato 28 gennaio e la mattina di domenica 29 gennaio. “Con l’assemblea nazionale intendiamo valorizzare le nostre tante esperienze di buon governo, riprendere il ragionamento sui punti programmatici essenziali e riuscire a dare una nuova visione generale al Paese partendo dalle realta’ locali”, si legge e nella convocazione. Il rilancio del Pd passa, pero’, soprattutto dal programma. Nannicini e’ gia’ attivo da tempo nel dare forma e consistenza al nuovo corso renziano, fatto di tanto ‘sociale’ e lavoro. Sara’ proprio Nannicini, assieme al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il protagonista di un focus tematico che si dovrebbe tenere prima della fine del mese. L’argomento sara’ la lotta all’evasione fiscale, declinata anche come leva della ripresa economica. Il 23 gennaio, poi, sara’ la volta dle ministro dell’Interno, Marco Minniti, con un focus sull’accoglienza dei migranti. Tutto secondo la nuova parola d’ordine renziana, “meno slide e piu’ cuore”.