Renzi sempre più solo, D’Attorre, Galli e Folino lasciano il Pd. Il premier: “Non seguo logica vecchio Pci”

di Enzo Marino

Renzi sempre più solo. Alfredo D’Attorre, Carlo Galli e Vincenzo Folino lasciano il Partito democratico. Ad annunciarlo è lo stesso D’Attorre: “Non sono riuscito – spiega – a incidere da dentro, spero di farlo da fuori rimettendo in moto la sinistra, con rispetto reciproco”. Quella di lasciare il Pd e’ una decisione “che non avrei mai immaginato di dover prendere. Dopo una lunga e tormentata riflessione ho ritenuto di non avere alternative”, aggiunge il parlamentare bersaniano. Poi dice: “Renzi ha detto con chiarezza che sulla manovra sono possibili solo modifiche di dettaglio non sull’impianto e ha fatto capire che si ricorrera’ al voto di fiducia. Quindi non c’e’ spazio per modifiche che corrispondono al dissenso che ho rispetto alle politiche economiche del governo”. In sintesi: “Renzi ritiene che non ci sia vita a sinistra del Pd credo che ritenga che non ci sia proprio spazio per la sinistra. Ora comincia un altro percorso”. D’Attorre evidenzia come la “la vicenda Marino dimostra come e’ gestito il Pd, senza organi democratici che decidono e con un timore di affrontare sedi pubbliche di discussione, come il consiglio comunale, e con decisioni che vengono assunte dal premier e segretario che devono essere eseguite da tutti nei diversi livelli”. Come dire: “Alla lunga un partito cosi’ non regge”, aggiunge. “Il processo di distacco e’ destinato a crescere nei prossimi mesi”.

Il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini, cerca di mettere una pezza: “Credo sia un errore, dovrebbe continuare la sua battaglia nel PD”, ricordando che “è un amico mi dispiace”. Infuriato Matteo Renzi: “Chi va a raggiungere Landini, Camusso, Vendola, Fassina faccia pure. Io non seguo la logica del vecchio Pci: mai nemici a sinistra. Se si vuole militare in una sinistra di testimonianza, d’accordo. Ma, con questa sinistra, certo non si può governare. Guardi dove stanno andando tanti socialisti europei: Robert Fico, leader socialista slovacco, ha sull’immigrazione posizioni più simili a quelle della Lega o di Orbán che alle nostreà?”. Renzi, tra l’altro,  è particolarmente sferzante con l’ex direttore di Rainews 24 Corradino Mineo. “Un anno fa – tuona contro il senatore da poco uscito dal gruppo Pd- annunciò le dimissioni da senatore dopo aver offeso in modo squallido i bambini autistici. Disse: ho sbagliato, me ne vado. È sempre lì, a spiegare come va il mondo. Al massimo si dimette dal Pd, ma la poltrona non la lascia, per carità”.  Poi l’affondo: quello della sinistra radicale e “di alcuni nostri ex compagni di partito” è un “delirio onirico”.

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