Renzi si copre a sinistra, ma lavora per blindare Mattarella

Renzi si copre a sinistra, ma lavora per blindare Mattarella
29 gennaio 2015

di Andrea Reale

Il primo risultato sembra raggiunto: ricompattare il Pd era la prima, vera preoccupazione di Matteo Renzi e il nome di Sergio Mattarella (foto) sembra quello giusto, tanto che riporta anche Sel al fianco del Pd. Anche a costo di rinunciare ai grandi elettori di Area Popolare e Forza Italia. Ora però bisogna blindare la candidatura di Mattarella. Il pallottolliere “è già a quota 580”, dice chi nel Pd tiene i conti: abbastanza per ‘reggere’ a qualche eventuale franco tiratore che si dovesse manifestare. Ma questo non significa che ci si accontenti: il lavoro continua, a 360 gradi: con tutti gli emissari del Pd che contattano i grandi elettori uno per uno. Una volta incassato il risultato dell’elezione di Mattarella, ci si dedicherà al terzo obiettivo: andare avanti con le riforme, nonostante il (mezzo) strappo di Forza Italia.

Prima però bisogna blindare la candidatura Mattarella: per ora il pallottoliere segna 580. Al Nazareno ovvviamente non vogliono scoprire le carte, ma un calcolo si può fare così: i 444 del Pd, 33 di Sel, 45 di Scelta Civica, circa 25 dal misto Camera, 17 per le Autonomie. E poi qualcosa dal gruppo Gal, e magari anche i 14 di Mario Mauro. In più, si contano come sicuri, per ora, 10 voti da ex M5S. Ma al Nazareno non si danno ancora per persi i voti di Ncd e Fi: “C’è ancora tutta la giornata di domani”. E lo schema è chiaro: “Abbiamo i numeri per farcela alla quarta, quelli che sperano in un nostro fallimento per poi rientrare nei giochi, hanno fatto male i conti”.

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Del resto, la decisione di andare su Mattarella nonostante il veto di Berlusconi è stata ben ponderata: “Ha provato a scambiare la sua rinuncia ad Amato con la nostra rinuncia a Mattarella”, spiegano dal Nazareno, “ma era uno scambio che non potevamo accettare: abbiamo detto che toccava a noi, e la nostra scelta è questa. E su questo reggiamo”. E dunque, è il suggerimento ai vari grandi elettori di centrodestra contattati, “perchè non dare un contributo all’elezione di un candidato su cui nessuno ha alcunchè da obiettare?”. Un pressing che si concentra in particolare su alcuni esponenti siciliani, e che proseguirà fino a sabato mattina. Del resto, si osserva dal Pd, “se l’indicazione di Fi e Ncd è scheda bianca, si lascia spazio a chi volesse appoggiare Mattarella…”. Le parole di Alfano, “Mattarella sarà il nostro presidente”, confortano in questo senso.

Insomma, l’ottimismo regna nel Pd. Anche perchè i franchi tiratori interni vengono stimati “in veramente pochi, sulle dita di una mano”. E quindi già si guarda ai passi successivi. Ovvero proseguire con le riforme: “Ncd ha già detto che sul governo non ci saranno ripercussioni, e anche Forza Italia non ha ribaltato il tavolo delle riforme”. E dunque, dicono dai vertici del Nazareno, “non ci sarà problema: ricuciremo e porteremo a termine il lavoro”. Sabato mattina si capirà se i calcoli erano giusti.

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