Come se la cavano i leader europei sui social network? Uno sguardo alla popolarità dei governanti al netto dei fake
Navigando in rete ci siamo imbattuti in un dato interessante. “Come se la cavano i leader europei su Twitter?” I follower danno un’indicazione della popolarità di alcuni governanti europei sul social network e attenzione: Matteo Renzi da questo punto di vista non se la cava niente male. E’ anche più popolare di David Cameron (primo ministro inglese). Se però si vanno ad analizzare i seguaci del rottamatore ci rendiamo conto che è tra i capi di Governo con più fake (falsi follower). Tutta la sua campagna a favore dei social media e la sua fama da twittero rischiano così di trasformarsi in un’inesorabile bufala. Nota dolente per l’uomo che sulla comunicazione 2.0 sta investendo in molto del suo tempo, per non parlare della sua immagine. Tra i 28 governanti nei paesi membri dell’Unione europea, 18 sono su Twitter. Alcuni governi come quello della Grecia e dell’Olanda utilizzano un account per il loro Primo Ministro, indipendentemente da chi occupa questa posizione. Nel caso dell’Italia, invece, è possibile seguire sia l’account del neoeletto premier sia quello ufficiale di Palazzo Chigi, anche se in questo caso il profilo è gestito da un ufficio stampa. Verrebbe da dire che la strategia di comunicazione adottata da un Governo varia a seconda del sistema politico, per questo adottare una linea simile per Roma e Amsterdam sarebbe impossibile. Basti pensare che in Italia si sono alternati 62 diversi governi in 68 anni di Repubblica. Ecco la classifica dei capi di governo europei:
Renzi è di gran lunga la persona più seguita tra i leader europei con 931 mila seguaci. Dopo di lui David Cameron con 613 mila e Francois Hollande con 608 mila. Bisogna però parlare dei falsi follower. Una vera e propria minaccia per la popolarità di personaggi pubblici e politici sui social media. Il blog Marco Recorder affidandosi a Fakers, un sito che rileva la quantità di seguaci falsi su un account ha composto questa tabella:
Il primato dei follower bufala spettano al polacco Donald Tusk. Il 62% dei suoi seguaci sono fake. Segue Renzi con il 43% (un triste secondo posto per lui) e il primo ministro belga Di Rupo appena dietro con il 38%. Nota interessante: Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle è il partito che in Italia ha più peso sul web. Il blog dell’ex comico fa il pieno di contatti ad ogni affondo, ma su Twitter qualcosa cambia. Solo il 9% dei 1,4 milioni di seguaci del signor Grillo sono considerati “ok” da Fakers. Consultando Klout, la prima azienda ad aver introdotto un algoritmo specifico di misurazione dell’influenza social, viene fuori questo grafico:
Per Renzi non sarà una buona notizia. Essere spodestati dal primo al quarto posto non è bello, ma ciò che sembra corretto registrare è la tenuta dell’italiano rispetto agli altri “concorrenti” europei. Un dato che potrebbe risultare utile nell’ipotetico futuro in cui gli Stati Uniti d’Europa dovessero scegliere, con libere elezioni, un presidente. (Il Tempo)