Renzi: toghe non decidono sul potere esecutivo (VIDEO)

di Enzo Marino

Non ci puo’ essere un sistema in cui “i magistrati decidono sul potere esecutivo”. Cosi’ il presidente del consiglio Matteo Renzi parlando alla Luiss di Roma. Renzi difende il principio per cui non si debbano dimettere i sottosegretari che siano semplicemente indagati. “Difendo il principio della divisione dei poteri di Montesquieu”, aggiunge Renzi. E ancora: da qui ai prossimi 5 anni la nuova legge elettorale “sarà copiata da mezza Europa”. L’Italicum, ha aggiunto, “porta a superare il potere di veto devastante delle forze minori”. Un fiume in piena, il premier dal pulpito della Luiss. La passerella è di rito. Il suo arrivo alla school of government dell’università liberale romana è tutto selfie e saluti. Ha appena terminato l’incontro al Qurinale con il presidente Mattarella che gli ha conferito l’interim del ministero delle Infrastrutture. E’ da quando Maurizio Lupi si è dimesso che se ne parla e, puntuale, arriva la conferma. Dunque, interim breve, ma non troppo, per Renzi al ministero delle Infrastrutture. Non “qualche giorno”, come aveva detto venerdì scorso, ma nemmeno fino alle elezioni regionali. Questo avrebbe assicurato il premier al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

IL COLLOQUIO Un colloquio di circa un’ora che viene descritto come “aperto e franco”. Al centro dell’incontro ovviamente le dimissioni del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi che aprono un secondo vuoto nel governo, dopo quello del ministero degli Affari regionali. Il premier non ha portato una proposta spiegando di essere in una fase istruttoria, di qui l’interim quasi “obbligatorio” affidatogli da Mattarella. Ma Renzi spiegando la problematicità della situazione creata dalle dimissioni di Lupi, avrebbe anche assicurato al Capo dello Stato, che il suo incarico al ministero delle Infrastrutture sarà “breve” e che quando porterà al Colle la soluzione, ossia il nome del nuovo ministro, ci sarà anche quella per gli Affari regionali. Sarebbe stato escluso anche qualsiasi “spacchettamento”, sia quello del ministero dell’Istruzione sia di quello tra Infrastrutture e Trasporti. Insomma, l’incontro è stato interlocutorio, il Colle attenderà quindi che Renzi torni con la sua proposta. Un interim breve dovrebbe escludere che il premier aspetti fino a dopo le elezioni regionali per indicare il successore di Lupi, ipotesi pure circolata, ma quanto potrà durare effettivamente il doppio-ruolo del premier è difficile dirlo sapendo quanto Renzi tenga a lasciare un segno di cambiamento ogni volta che assume un incarico: “Il mio governo è nato per cambiare il Paese e non per accontentarsi di ciò che c’è”, ha continuato a ribadire.

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