Politica

Renziani, spunta l’ipotesi congresso con direzione in carica

L’ala dura renziana ripete “si segua lo statuto”, ovvero si convochi il congresso e si affidi la guida al presidente, ma anche tra alcuni degli uomini vicini all’ex segretario c’è la convinzione che una conta sarebbe da evitare. Anzi, assicura uno degli uomini che oggi ha fatto il punto con Renzi, “nemmeno Matteo vuole spaccare il partito, perché dovrebbe avere interesse a questo?”. La trattativa, insomma, procede, tanto che il vertice dei renziani presieduto dallo stesso ex segretario si è concluso con una “tripla”, per usare un linguaggio da totocalcio: “Sono aperte ancora tutte e tre le opzioni”. Ovvero, “congresso come da statuto, elezione di Guerini al posto di Martina o accordo con Martina”. Andrea Orlando giudica “strampalata” l’idea di dividere il partito su chi “deve fare il segretario per pochi mesi”. Il ministro è dell’idea che si debba confermare Martina “perché serve qualcuno che parli a nome del Pd”.

La stessa cosa pensano Dario Franceschini, Piero Fassino e anche Michele Emiliano, come spiega Francesco Boccia: “Il congresso del Pd va fatto in tempi adeguati. Mi auguro che sabato in Assemblea venga confermato Maurizio Martina per portare il Pd verso un congresso condiviso che possa celebrarsi in tempi adeguati”. Il problema è la resistenza dei renziani. L’idea di un accordo con Martina non viene scartata, ma ci sono delle condizioni che vengono poste: deve essere indicata chiaramente la data del congresso e della decadenza di Martina, che dovrebbe anche impegnarsi a non correre alle primarie. Il timore, insomma, è che Martina non sia solo il “segretario di pochi mesi” come dice Orlando, ma diventi alla fine la guida del Pd per almeno un anno o più. Si lavorerà ancora domani, per evitare la conta in assemblea. Come del resto già accaduto all’ultima direzione di inizio maggio.[irp]

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redazione