Repubblica Ceca, la fabbrica di Schindler diventa luogo della memoria vittime dell`Olocausto
IL PROGETTO E’ lo stabilimento dove l’imprenditore tedesco alla fine della guerra portò a compimento l`opera di salvare quasi 1.200 ebrei dallo sterminio di Giovanni Usai
di Giovanni Usai
Lanciato in Repubblica ceca il progetto di trasformare in un luogo della memoria, dedicato alle vittime dell`Olocausto, una ex fabbrica in rovina, dove si svolse l`ultimo atto dell`impresa di Oskar Schindlern (foto). Ci troviamo a Brnenec, un villaggio di poco più di mille abitanti, al confine fra la Boemia e la Moravia, un centinaio di chilometri a Est di Praga. E` qui che Schindler alla fine della guerra portò a compimento l`opera di salvare quasi 1.200 ebrei dallo sterminio, con lo stratagemma di farli lavorare nelle sue fabbriche come personale necessario allo sforzo bellico. La vicenda – fatta conoscere al grande pubblico 50 anni dopo dal film Schindler`s List, di Steven Spielberg – era iniziata qualche anno prima a Cracovia, in Polonia. Il progetto del memoriale di Brnenec è di una fondazione, il Nadacni fond Soa a Oskara Schindlera, nata su iniziativa dello scrittore Jaroslav Novak Vecernicek, con l`intento di restaurare l`antico sito industriale, ora in totale rovina, con la realizzazione anche di una esposizione permanete dedicata alla figura di Schindler e della moglie Emilie, che lo aiutò nell`impresa. L`alternativa, se non si procederà quanto prima alla ristrutturazione, è che l`edificio, devastato dalle intemperie e dai vandali, si trasformi definitivamente in un cumulo di macerie.
Il villaggio di Brnenec è situato, tra l`altro, ad appena un quarto d`ora di auto da Svitavy, la cittadina dove Schindler nacque nel 1908, figlio di genitori appartenenti alla comunità tedesca presente allora in questa zona. Svitavy, in quel periodo Impero Austro-Ungarico, costituiva il classico ambiente multiculturale, abitata com`era da cechi, tedeschi ed ebrei. Anche la moglie Emilie era nata in Moravia, da una famiglia di lingua tedesca. Nel 1944, quando l`Armata Rossa si trovava ormai alle porte della Polonia, con i nazisti che affrettavano le operazioni di sterminio, Schindler riuscì a trasferire la sua attività e tutto il personale da Cracovia proprio qui, nel villaggio di Brnenec, evitando ai suoi operai il destino di essere deportati e consentendo loro di arrivare alla primavera del 1945 e alla liberazione. Trascorsi alcuni anni dopo la fine della guerra, con l`avvento dei comunisti al potere, lo stabilimento di Brnenec venne nazionalizzato e si dovette attendere la caduta del regime perché la fabbrica venisse nuovamente privatizzata e convertita in industria tessile.
Nel 2004 la società però fallì, dando inizio al degrado che dura sino a oggi. Negli ultimi anni tutti i tentativi di salvare questo luogo sono naufragati. Uno dei motivi, probabilmente, è anche il fatto che da queste parti sono ancora in tanti a storcere il naso davanti alla figura di Schinder, a ricordare come negli anni Trenta – prima di compiere l`impresa per la quale è passato alla storia – il giovane Oskar, appartenente come detto alla minoranza tedesca, fu uno dei primi ad aderire al nazismo e a favorire quel clima di apertura a Hitler che poi portò nel 1939 alla invasione della Cecoslovacchia. E` storicamente provato che Schindler sin dal 1936 aveva iniziato a collaborare con l`Abwehr, il servizio d`intelligence militare tedesco, alle dipendenze dell`ammiraglio Wilhelm Canaris. Insomma, pagine controverse della vita di Schindler troppo gravi per poter pensare di onorarne la figura. Vedremo se l`iniziativa di Vecernicek e della sua fondazione riuscirà nei prossimi anni ad andare in porto. Il proprietario della vecchia fabbrica si è reso disponibile a cedere l`intera area. Il progetto non mancherebbe senz`altro del sostegno della parte pubblica, visto l`elevato valore storico comunque riconosciuto a questo luogo.