In casa ‘Centrodestra’ è resa dei conti tra Alfano e Lupi

Lupi e Alfano sempre più ai ferri corti. Oggi parteciperanno alla riunione dei gruppi parlamentari congiunti e tra i due si arriverà al redde rationem. Sale la tensione al punto che il ministro per le Infrastrutture si tiene coperte le carte. Non dichiara neppure se ha intenzione di andare davvero al Parlamento europeo, essendo stato eletto, o di dimettersi e restare al governo: “Chi ha detto che opterò per il seggio europeo? Ho solo detto che di fronte a 50.000 voti raccolti alle europee, mi sembra giusto prendere atto della volontà di chi mi ha votato. La decisione non è ancora stata presa, la prenderò nei prossimi giorni insieme al partito”, dichiara sibillino. Potrebbe anche abbandonare il dicastero a condizione che gli venissero fornite le chiavi del partito, in quel caso Alfano dovrebbe lasciare la leadership. Si vedrà, o almeno si comincerà a vedere oggi.

In attesa è già scontro sul riposizionamento del partito. Fabrizio Cicchitto per esempio boccia l’asse Forza Italia-Lega: “Nulla di personale” ma “è evidente che noi non abbiamo nulla a che fare con questo tipo di destra”. A suo giudizio è difficile ricucire i rapporti tra le forze del centrodestra, strada tutta in salita e irta di ostacoli. “Siccome la politica – afferma – è una cosa seria, ecco che subito dopo le elezioni emergono problemi assai seri di strategia e di alleanze conseguenti. La Lega Nord è riuscita a far dimenticare una serie di cose avvenute in questi anni adottando una linea di estrema destra su ogni piano, dall’uscita dall’euro a una gestione di stampo razzista dell’immigrazione ad alleanze politiche assai precise fatte durante la campagna elettorale con la Le Pen all’estero e Casa Pound in Italia. Adesso – prosegue – Salvini propone una alleanza a Forza Italia su una linea estrema e Forza Italia e il Giornale a quanto sembra ci stanno, visto che lo stesso Giornale parla non a caso di asse fra Lega e Forza Italia, definizione assai significativa. In questo quadro evidentemente ci stanno anche gli insulti rivolti da Salvini ad Alfano e al Nuovo Centrodestra”.

Ma se qualcuno immagina uno spostamento sempre più organico con la sinistra ci pensa Simona Vicari a rimettere in chiaro le posizioni: “Noi andare a sinistra? Ma forse in un altro mondo. Quando si fanno i governi di stabilità, non è uno scandalo se destra e sinistra stanno insieme. Il sì a Letta un anno fa lo ha detto Berlusconi, non Alfano. Oggi c’è un governo di stabilità, di transizione, non ci trovo nulla di strano nel sostenerlo. Questo non vuol dire che dobbiamo confluire a sinistra. Ciascuno deve però mantenere la propria identità”. Insomma, il dibattito all’interno di Ncd è più che mai aperto. (Il Tempo)