Palermo chiama Houston. Va in orbita il progetto che vede insieme diverse nazioni ed enti, Nasa in testa. L’iniziaiva è condotta dallo Iemest, l’Istituto euro-mediterraneo di scienza e tecnologia, assieme alla Nasa e alle Università di Palermo, Leiden (Olanda), Southampton (Gran Bretagna) e Galveston (Texas), per lo studio degli effetti dell’assenza di gravità sull’apparato respiratorio. Il progetto, co-finanziato da Nasa ed Esa (l’Agenzia spaziale europea) è finalizzato alla realizzazione di esperimenti in orbita per l’implementazione necessaria alla prima missione spaziale su Marte. La sperimentazione prevede tre fasi: terrestre, già iniziata a Palermo sia nei laboratori Iemest che presso quelli del Bionec; in orbita, sulla stazione spaziale orbitante Iss; conclusiva, presso tutti i centri di ricerca internazionali partecipanti (Palermo, Leiden, Southampton e Galveston). 3D-Cubro-space, per la metodica utilizzata altamente innovativa, si è piazzato al primo posto in un apposito bando internazionale dell’Esa. Il progetto, presentato sul bando dell’Agenzia Spaziale Europea “International Space Life Sciences Research Announcement 2014″, prevede una fase preliminare, a terra, in cui i campioni saranno preparati ed adattati all’International Space Station (Iss), seguita da esperimenti sull’ISS, al termine dei quali i campioni saranno analizzati dai vari gruppi con base in Europa e negli Usa al fine di studiare differenti aspetti cellulari e biomolecolari.
Le ricerche sono cominciate nel 2016 ed è previsto che terminino nel 2020. Si vuole dare un significativo contributo alla conoscenza degli effetti dell’assenza di gravità sull’apparato respiratorio e i risultati avranno ricadute per i successivi viaggi nello spazio, incluse le previste missioni dell’uomo sul pianeta Marte; inoltre, l’innovativo modello cellulare proposto e sperimentato potrà avere applicazioni nello studio dell’assenza di gravità anche in altri distretti anatomici. Presenti oggi il presidente dello Iemest, Bartolo Sammartino, e del direttore scientifico Francesco Cappello, l’ideatore del progetto Fabio Bucchieri (ricercatore Iemest e professore associato di Anatomia Umana presso l’Università degli Studi di Palermo) e Orazio Chiarenza, ricercatore siciliano in servizio presso il Lyndon Johnson Space Center della Nasa, a Houston.