Rezza, situazione epidemiologica in lento miglioramento

Rezza, situazione epidemiologica in lento miglioramento
23 aprile 2021

Sono 14.761 i casi di Sars-Cov-2 registrati nelle ultime 24 ore in Italia e 342 i decessi. È quanto emerge dall’odierno bollettino del ministero della Salute. Nella giornata di ieri c’erano stati 16.232 nuovi casi e 360 morti. Sono 315.700 i tamponi molecolari e antigenici effettuati. Ieri i test erano stati 364.804. Il tasso di positività è del 4,7%, in aumento rispetto al 4,4% di ieri.

Scendono sotto i 3mila (2.979) i ricoverati con coronavirus in terapia intensiva. Sono 153 i pazienti entrati nelle ultime 24 ore mentre, considerando le persone dimesse, i ricoverati sono 42 in meno rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi sono 645 in meno in 24 ore, così il totale dei pazienti nei reparti Covid-19 scende a 21.440. Il numero degli attualmente positivi è di 465.543, con un calo di 6.653 unità rispetto a ieri. I dimessi/guariti sono 21.069 per un totale di 3.351.461 dall’inizio dell’epidemia. A livello territoriale, le regioni con il maggior numero di contagi sono la Lombardia (2.304), la Campania (1.970), la Puglia (1.692) e il Lazio (1.221).

Rezza

“La situazione epidemiologica nel nostro Paese tende gradualmente, anche se lentamente a migliorare – ha affermato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza -. Il tasso di incidenza scende da 160 a 157 casi di covid-19 per 100.000 abitanti e l’Rt si fissa intorno a 0,81, quindi al di sotto dell’ unità. Il tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva è ancora intorno al 35%, quindi al di sopra della soglia critica, però si incominciano a vedere gli effetti benefici delle vaccinazioni infatti la campagna vaccinale ormai ha accelerato il suo ritmo e questo giustifica anche la possibilità di riaperture seppur graduali. Naturalmente è bene comunque che le persone mantengano dei comportamenti ispirati alla prudenza”. 

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In merito ai vaccini, secondo Rezza, “non c’è una controindicazione netta che imponga di non somministrare i vaccini a vettore virale come AstraZeneca o Johnson&Jonhnson a persone under 60”. In sostanza, “la scelta di preferire somministrarlo a over 60 è stata solo di massima precauzione”, ha ribadito, ricordando che “in UK hanno somministrato AstraZeneca a tutta la popolazione e di fatto hanno abbattuto la mortalità da Covid-19. Inoltre in alcuni Paesi del nord Europa si sta prendendo in considerazione l’idea di somministrare comunque questo vaccino a chi ne faccia richiesta perché non c’è una controindicazione”.

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