Rfi vuole uscire dal mercato lasciando mare aperto alle navi private

8 febbraio 2014

Niente ponte sullo Stretto, niente opere compensative per Calabria e Sicilia. Rfi nelle ultime settimane sembra addirittura voler abbandonare l’area dello Stretto, dichiarando che si sta lavorando alla vendita di BluFerries e della Rete Grandi Stazioni. Senza le navi delle Ferrovie, in altri termini, la cosiddetta continuità territoriale non sarà più garantita, se non dagli armatori privati che potranno fare il bello e il cattivo tempo. “La flotta di Stato ormai conta solo quattro navi per il trasporto dei mezzi ferroviari – spiega il segretario generale di Orsa Sicilia, Mariano Massaro -. Di queste solo tre sono in funzione, con corse ed equipaggi  ridotti di almeno il 50% rispetto ai livelli di produzione concordati con il sindacato. Con l’annuncio di vendita di BluFerries, i vertici ferroviari hanno dichiarato il fallimento nel mercato in cui altre realtà imprenditoriali hanno fondato le proprie fortune. La lieve concorrenza con i privati si è consumata, unicamente, attraverso la compressione di salari e livelli occupazionali”.

E ancora. “I tagli inferti periodicamente al costo del lavoro dalla monopolista Caronte&Tourist  – aggiungono i responsabili nazionale e regionale, Antonino D’Orazio e Michele Barresi della stessa organizzazione sindacale – sono stati presto ereditati dall’azienda del Gruppo FS, che nonostante la parità di condizioni non è riuscita a reggere il confronto e si appresta a sbaraccare”. In sostanza, per il sindacato, “siamo di fronte all’ennesimo fallimento delle privatizzazioni, figlie del liberismo selvaggio in cui sono scaduti i servizi essenziali”. E se in Sicilia le Ferrovie hanno intenzione di togliere le tende, Roma scommette sul trasporto sul ferro. Dice il presidente della Commissione Trasporti della Camera, Michele Meta: “Prima di pensare ad opere faraoniche, e difficili da realizzare in questo momento storico, bisognerebbe sforzarsi di riequilibrare i trasporti, in particolare delle merci in favore del ferro, liberando la rete autostradale e contribuendo in questo modo a diminuire le emissioni inquinanti”. Le note sembrano stonate.

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