Riad sotto i riflettori: accordi sulle terre rare e nuovi passi verso la pace in Ucraina

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Riad, sede dei summit internazionali

Tra accordi sulle terre rare, negoziati sul Mar Nero e trattative a porte chiuse a Riad, il mondo assiste a un intenso balletto diplomatico tra Stati Uniti, Ucraina e Russia. Le mosse in campo potrebbero ridefinire gli equilibri geopolitici in un contesto internazionale sempre più teso. Dalle dichiarazioni dei leader alle riunioni tecniche, ogni passaggio rivela l’importanza strategica delle trattative in corso.

Usae Ucraina: un patto sulle terre rare

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato che Stati Uniti e Ucraina firmeranno “a breve” un accordo sulle terre rare, materie prime fondamentali per l’industria tecnologica, militare e delle energie rinnovabili. Secondo il Segretario al Tesoro Scott Bessent, l’intesa è “praticamente completata”.

Questo patto rappresenta un passo cruciale per ridurre la dipendenza statunitense dalle importazioni cinesi di terre rare, mentre rafforza i legami con Kiev in un momento di crescenti tensioni con Mosca. L’accordo si inserisce in un quadro più ampio di sostegno all’Ucraina, non solo sul piano militare ma anche su quello economico e industriale. Per Washington, si tratta di un investimento strategico per garantire sicurezza energetica e tecnologica, mentre per Kiev rappresenta un’opportunità per attrarre investimenti e consolidare la propria posizione geopolitica.

Riad: il facilitatore del dialogo Usa-Russia

Nella capitale saudita sono iniziati oggi i negoziati tra Stati Uniti e Russia, ospitati presso l’hotel Ritz-Carlton. La delegazione russa, guidata da Grigorij Karasin, presidente della commissione per gli affari esteri della Camera alta russa, e Sergei Beseda, consigliere del direttore del Servizio federale di sicurezza (FSB), si confronta con i rappresentanti americani su temi delicati come la sicurezza della navigazione nel Mar Nero e gli aspetti tecnici della crisi ucraina.

Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, entrambi i Paesi mostrano la volontà di avanzare verso una soluzione pacifica, pur ammettendo la complessità del processo. La proposta di discutere l’iniziativa del grano del Mar Nero a Riad è stata avanzata dal presidente Trump ed accolta dal presidente russo Vladimir Putin. L’obiettivo? Garantire rotte marittime sicure ed evitare attacchi alle infrastrutture critiche, permettendo così la ripresa delle esportazioni di grano e altre merci essenziali.

Peskov ha chiarito che si tratta di un dialogo tecnico, ma che riflette una “intesa comune” tra le parti sulla necessità di muoversi verso una regolazione pacifica. “È chiaro che si parla del desiderio e della disponibilità di entrambi i Paesi ad andare verso una soluzione”, ha detto ai giornalisti.

L’Ucraina a Riad

Anche l’Ucraina gioca un ruolo chiave nei negoziati. Secondo Serhiy Leshchenko, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, la delegazione ucraina rimarrà in Arabia Saudita per ulteriori consultazioni dopo l’incontro tra funzionari statunitensi e russi.

I colloqui con Washington verteranno principalmente sulla sicurezza delle infrastrutture e della navigazione. L’idea di un cessate il fuoco reciproco nelle aree marittime è emersa come priorità: “Noi non attacchiamo le loro infrastrutture marittime, loro non attaccano le nostre”, ha spiegato Leshchenko, citando i porti strategici di Kherson, Mykolaiv e Odessa. Questi porti sono vitali per le esportazioni ucraine, ma sono stati oggetto di attacchi durante il conflitto.

Leshchenko ha sottolineato che si tratta di trattative tecniche, che potrebbero richiedere settimane o mesi prima di raggiungere risultati tangibili. “Non tutti gli incontri si concluderanno con dichiarazioni pubbliche”, ha aggiunto, evidenziando la natura delicata e complessa delle discussioni.

Trump: “Parliamo di territori e infrastrutture”

Durante una riunione di gabinetto, Trump ha fornito ulteriori dettagli sui negoziati in corso. Oltre alla sicurezza della navigazione, le discussioni includono questioni territoriali, linee di demarcazione e la gestione delle infrastrutture energetiche. In particolare, il presidente ha sollevato l’ipotesi che gli Stati Uniti assumano il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, sostenendo di avere le competenze necessarie per garantirne il funzionamento sicuro.

“Alcuni dicono che gli Stati Uniti dovrebbero avere il possesso della centrale perché abbiamo le competenze per farla funzionare”, ha commentato Trump. Questa dichiarazione riflette la volontà di Washington di intervenire direttamente nella stabilizzazione dell’Ucraina, ma solleva interrogativi sulle implicazioni politiche e diplomatiche di una simile mossa. La Russia, che attualmente controlla la centrale, ha già espresso forti riserve su qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo.

Zakharova: “Non aspettatevi svolte immediate”

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha avvertito di non aspettarsi risultati immediati dai colloqui di Riad. “Il lavoro sta procedendo a porte chiuse. Non dovremmo tanto attendere delle svolte, quanto capire che il lavoro sta procedendo in diverse direzioni”, ha dichiarato durante un intervento alla Plekhanov Russian University of Economics.

Zakharova ha sottolineato che i negoziati sono parte di un processo più ampio, che richiederà tempo e pazienza. “Alcune trattative durano mesi, altre anni”, ha aggiunto, facendo eco alle parole di Leshchenko.

Gli eventi in corso dimostrano che il dialogo internazionale rimane uno strumento indispensabile per affrontare le sfide globali. Dall’accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina ai negoziati di Riad, ogni passo compiuto sul terreno diplomatico ha il potenziale di influenzare profondamente il futuro del conflitto ucraino e, più in generale, l’equilibrio geopolitico mondiale.Resta da vedere se queste trattative porteranno a risultati concreti o se si limiteranno a gettare le basi per un processo più lungo e complesso. Una cosa è certa: il mondo sta guardando con attenzione, consapevole che ogni decisione presa oggi avrà ripercussioni per i decenni a venire.